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Basket | 10 dicembre 2025, 13:58

È unica, è nostra, è incredibile: la Storia della Pallacanestro Varese diventa “Romanzo varesino”

Uscirà il prossimo 21 dicembre il libro scritto dal giornalista di VareseNoi Fabio Gandini nato dalla volontà di celebrare gli ottant’anni di vita della società prealpina. Tra le sue pagine 80 ritratti di 80 giocatori simbolo che hanno reso grande Varese, dal primo straniero John Mascioni a Colbey Ross, passando per eroi e anti-eroi che hanno calcato il palcoscenico di una squadra ancora oggi incastonata nell’anima di una città e di un popolo. Fin da oggi è possibile preordinare il volume: nel pezzo le istruzioni per farlo

È unica, è nostra, è incredibile: la Storia della Pallacanestro Varese diventa “Romanzo varesino”

Quegli stendardi appesi sopra la curva Nord del palazzetto di Masnago nascondono dei nomi, dei volti e delle imprese che il tempo non ha dimenticato.

Al contrario: li ha protetti, sotto una patina di polvere, per lasciarli scoprire da chi ancora oggi, soprattutto oggi, è spinto da un irrefrenabile desiderio di farlo, di togliere quella polvere per vedere cosa c’è sotto, di tuffarsi dentro e dietro di loro e poi di metterli tutti insieme, uno dopo l’altro, ricomponendo capitolo dopo capitolo una delle più belle favole sportive che siano mai state scritte dal destino.

Così è partito il viaggio che il giornalista di VareseNoi Fabio Gandini ha trasformato in “Romanzo varesino - L’incredibile storia della Pallacanestro Varese in 80 ritratti”, il libro edito da More News nato dalla volontà di celebrare gli ottant’anni di vita della Pallacanestro Varese (1945-2025) lasciando un segno concreto fatto di amore, cultura, storiografia e senso di appartenenza.

Per chi ama o ha amato la Pallacanestro Varese, Romanzo Varesino è un viaggio dentro di sé, dentro la consapevolezza di un sentimento che nasce, resiste e si rinnova apparentemente senza un perché. Solo apparentemente, però: il perché è in realtà tutto scritto in pagine che ridanno vita a un patrimonio comune e identitario così bello e avvincente da fungere da faro che illumina ogni presente, da motore immobile che nessuno può confutare.

Nella Storia della Pallacanestro Varese c’è molto di più del resoconto di un’eccellenza sportiva e dei numeri che l’hanno certificata: c’è un complesso racconto di visioni e azzardi, di gesta talmente uniche da aver cambiato talvolta il senso dello sport e i suoi parametri, di cadute dolorose e faticose risalite, di notti magiche piene di luce e di notti avare di stelle che una nuova alba ha cancellato, di amori, odi e rivalità, di professioni di fede eterne e perfidi tradimenti. Nelle sue “pagine” c’è l’evoluzione del mondo come l’abbiamo conosciuto negli ultimi 80 anni, lo stesso mondo che questa squadra ha osato sfidare e vincere “dimenticandosi” di essere espressione di un semplicissima realtà di provincia.

80 ritratti, si diceva: 80 giocatori. Da John Mascioni a Colbey Ross, passando per i beniamini in bianco e nero come Sergio Marelli e Tonino Zorzi, per gli eroi dei primi scudetti, per i Miti degli anni ’70, da Dino Meneghin e Aldo Ossola in giù, per i “bellissimi” degli anni ’80, bandiere come Cecco Vescovi e Max Ferraiuolo, e per i ragazzi terribili degli anni ’90, basta dire Andrea Meneghin e Gianmarco Pozzecco per capire, fino ad arrivare al nostro secolo e agli ultimi protagonisti come Giancarlo Ferrero.

Ci sono tutti, o quasi: i grandi italiani e gli stranieri che sono entrati nel cuore, da Lajos Toth agli straordinari e fuori scala Manuel Raga e Bob Morse, senza dimenticare né le icone come Corny Thompson, Arijan Komazec e Veljko Mrsic, né i talentuosi americani dell’era Castiglioni, né gli Indimenticabili Mike Green, Dusan Sakota, Bryant Dunston e Adrian Banks, né infine gli ultimi idoli come Kristjan Kangur e Aleksa Avramovic.

Si parte da una carrozza di seconda classe di un treno che sbuffa lungo la pianura veneta, dove un ragazzo americano piagne per una sconfitta e per il grande senso di responsabilità che sente sulle sue spalle e si arriva al chiuso di uno spogliatoio, dove un capitano cerca di mostrare il futuro a compagni cui hanno perfidamente tolto il presente. Non sono biografie: sono storie, a volte prese in controluce, umane e sportive, tratti esistenziali e agonistici di eroi e anti-eroi, piccole e grandi parti sul palcoscenico sportivo di questa città che insieme hanno formato qualcosa di irripetibile: la Storia della Pallacanestro Varese, che altro non è che il più bel romanzo che sia mai stato scritto su Varese.

Per manifestare la propria unicità, Romanzo Varesino ha sposato anche una strada grafica inedita, ideata dall’artista ticinese Patrizia Pfenninger, lungo la quale la tipografia è diventata un modo per sottolineare la parabola di ogni personaggio, come se fosse essa stessa elemento narrante. Il risultato è un mosaico di 80 font diversi, ciascuno dei quali riporta a un aggettivo che a sua volta rimanda a una caratteristica del giocatore protagonista, in una sorta di doppio racconto che attraverso gli occhi stuzzica anima e cervello.

Il libro - che gode del patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Varese e del supporto di Pallacanestro Varese, Il Basket Siamo Noi, Albini e Castelli, Agricola Home & Garden, Beccaria, Cascina Rocchetto ed Econord - uscirà il 21 dicembre 2025, giusto in tempo per essere un regalo di Natale per tutti i cuori biancorossi.

Già da oggi, però, gli appassionati e gli interessati potranno preordinarlo, sul sito dedicato al progetto, www.romanzovaresino.it, al prezzo di 20 euro. 

Redazione

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