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Attualità | 08 dicembre 2025, 08:00

Da piazza D'Armi al giardino Zen, la 'mappa' dei clochard in Circoscrizione 2

Cresce l'emergenza con l'arrivo dei mesi più freddi. Rosatelli: “Nessuno è fuori dai radar"

Da piazza D'Armi al giardino Zen, la 'mappa' dei clochard in Circoscrizione 2

La situazione delle persone senza fissa dimora sul territorio della Circoscrizione 2 torna al centro dell’attenzione, complice l’arrivo dei mesi più freddi e l’aumento delle segnalazioni da parte dei cittadini. A fare il punto al centro civico è stato l’assessore al Welfare del Comune di Torino, Jacopo Rosatelli, affiancato dal coordinatore alla Sanità, Giuseppe Genco.

Tre dormitori attivi nella zona

Il territorio dispone già di tre strutture di accoglienza - tra cui quelle di corso Sebastopoli e via Chiala - che, secondo Rosatelli, stanno funzionando. “In corso Sebastopoli l’esperienza sta andando avanti molto bene”, ha sottolineato l’assessore. “A gennaio faremo un censimento, così da avere una fotografia esatta e aggiornata della situazione”.

“Interveniamo senza usare la forza”

Ribadita la linea del Comune: interventi mirati, mai coercitivi, affiancando le persone con servizi sociali, Polizia Municipale e Amiat quando necessario. “Dove ci sono problemi interveniamo senza usare la forza, cercando di assistere chi vive in strada. È chiaro però che, se queste persone accettassero di entrare in una struttura, potrebbero ricevere aiuti, cure e utilizzare mense sociali e servizi dedicati”.

Le segnalazioni dalla Circoscrizione

Durante la discussione, il consigliere di "Noi progettiamo per la 2", Davide Schirru ha segnalato la presenza stabile di un clochard in corso IV Novembre, mentre i consiglieri M5s, Rita Grimaudo e Juri Bossuto, hanno ricordato l'accampamento di fortuna sorto al giardino Zen, alle spalle di corso Orbassano. Giardini e aree gioco, in questo periodo, sempre più presi di mira. Tra tende e veri e propri accampamenti di fortuna.

“Il primo obiettivo è convincere le persone a lasciare la strada”

Nonostante la situazione sembri poco rosea, per la Città nessuno viene lasciato da solo. “Nessuna persona è fuori dai radar - ha ribadito Rosatelli -. Su ogni individuo cerchiamo di fare un lavoro di avvicinamento, senza lasciare nulla di intentato. L’obiettivo è far comprendere che è meglio entrare in un luogo riscaldato e sicuro”.

Un lavoro quotidiano che richiede sensibilità e pazienza. “Il trattamento sanitario obbligatorio esiste - ha precisato Rosatelli -, ma si utilizza solo in casi rarissimi, quando sono presenti gravi stati psichiatrici. Per il resto non possiamo obbligare nessuno a lasciare la strada”.

Tra gli esempi recenti, l’assessore ha ricordato l’intervento graduale e riuscito che ha portato “sei persone a spostarsi spontaneamente dall’area antistante il Duomo”, dopo un percorso di dialogo e accompagnamento.

Philippe Versienti

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