Il Nazionale

Cronaca | 03 dicembre 2025, 09:25

Mezzo milione di imposte evase e 26 lavoratori "in nero": coppia di imprenditori edili nel mirino della Guardia di Finanza

Sequestrati conti e proprietà per 530mila euro. Nei confronti dei due coniugi comminata “maxi sanzione” per un importo che va da un minimo di 200 mila euro a un massimo di oltre un milione

Mezzo milione di imposte evase e 26 lavoratori "in nero": coppia di imprenditori edili nel mirino della Guardia di Finanza

Mirate attività di polizia giudiziaria concluse nei giorni scorsi nel Saluzzese hanno consentito alla Guardia di Finanza di Cuneo di scoprire un sistema fraudolento di sottrazione al pagamento delle imposte da parte di diverse società, tutte riconducibili a due soggetti, una coppia di coniugi imprenditori, nei confronti dei quali è stato posto sotto sequestro un importo per oltre 500 mila euro.

L’attività, condotta dai militari della Tenenza di Saluzzo nell’ambito di un’articolata operazione trasversale che ha riguardato sia il mercato dei capitali che l’aspetto tributario e giuslavoristico, ha permesso di ricostruire una cospicua esposizione debitoria nei confronti dell’Erario maturata da diverse società, riconducibili a coniugi imprenditori, operanti nel settore edile.

Gli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle, posta in essere attraverso una capillare ricostruzione dei flussi finanziari e articolate attività ispettive fiscali, facevano emergere in capo ai due coniugi imprenditori la regia nella gestione di diverse società mediante le quali, nonostante ingente esposizione debitoria con il fisco, venivano distratte cospicue somme di denaro, per oltre un milione di euro, indirizzate verso altre società sempre a loro riconducibili o soggetti terzi, con il fine di veicolarle, anche attraverso conti correnti esteri, in investimenti immobiliari in Italia e comportando, così, l’omesso versamento, da parte delle società coinvolte, di imposte dovute per oltre 530 mila euro.

Tale contestuale e sistematica distrazione fraudolenta di ingenti somme dalle casse societarie ha portato i finanzieri ad avviare un’indagine di polizia giudiziaria, condotta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Cuneo, presso la quale veniva incardinato un procedimento penale correlato.

I due coniugi venivano, infatti, segnalati per i reati tributari di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di dichiarazione infedele, nonché per il reato di autoriciclaggio.

A seguito delle risultanze dell’indagine, l’autorità giudiziaria disponeva il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, per l’importo complessivo di oltre 530 mila euro che veniva eseguito dalle Fiamme Gialle saluzzesi sui beni (denaro sui c/c e possidenze immobiliari) nella disponibilità delle società coinvolte e dei soggetti interessati, ai fini di un concreto rientro nelle casse dello Stato delle somme comunque sottratte alla collettività.

L’attività tributaria consentiva, inoltre, di individuare 26 posizioni lavorative “in nero” con corresponsione di retribuzioni per oltre 100 mila euro e ritenute non operate e non versate per oltre 25 mila euro. In tale ambito, veniva, altresì, comminata la cosiddetta maxi sanzioneper un importo complessivo minimo che va da circa 200 mila euro a un importo complessivo massimo di oltre un milione di euro.

"L’attività condotta dalla Guardia di Finanza cuneese – si specifica in una nota delle Fiamme Gialle – si inquadra nella costante azione di contrasto alle diverse forme di criminalità economica e finanziaria, sviluppata trasversalmente facendo leva sui peculiari poteri di polizia tributaria e valutaria ed è suscettibile di dispiegare effetti positivi nell’ambito del più ampio presidio di legalità che il Corpo assicura con l’obiettivo di tutelare la trasparenza del sistema economico e garantire concorrenza leale tra le imprese che rispettano le regole".

C. S.

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