La passione per le auto, l'amore per le 2CV e l'entusiasmo di raccontare il proprio lavoro ai più giovani.
Si è spento nella notte appena trascorsa Franco Grosso, presidente del Club 2CV e fondatore del "Piccolo Museo di Grosso" di Beinette.
Aveva iniziato a lavorare nel 1967 nella sede International Auto di Armando a Cuneo e vi è rimasto legato per tutta la vita.
Nel 1991, un anno dopo lo stop della produzione delle 2CV, ha fondato il primo club italiano che potesse continuare a conservare il mito di questa auto, che è diventata un'icona, ma ha segnato uno stile di vita. Così è nato il Club Citroën 2CV e Derivate Italia che è arrivato ad avere oltre 5mila tesserati.
Delle 2CV Franco conosceva tutto, la storia, come aggiustarle, come modificarle, ma anche come crearle. Nel suo museo, nel corso degli anni ha esposto esemplari unici, ma anche modellini, curiosità pubblicitarie che sono state realizzate negli anni e non solo.
Tra questi una 2CV con solo tre chilometri che, come raccontava ai nostri microfoni, aveva "acquistato come un collezionista d'arte comprerebbe un Picasso: per conservarla, non per usarla. L'ho presa per tenerla come un quadro: non l'ho mai usata. L'ho portata da Borgo Gesso, dalla sede di Armando, sul carrello fino a casa, in modo che avesse solo il chilometraggio delle prove tecniche".
Con le idee sempre in movimento, mai fermo, con la luce negli occhi di chi la passione ce l'ha nel DNA.
L'auto preferita? "La 2CV Primavera - ci raccontava -, che prende il nome dal colore della carrozzeria, ma la 'chicca' di questo museo è la Citroën 2CV Sahara che è un bimotore d'origine".
+++articolo in aggiornamento++++













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