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Politica | 26 novembre 2025, 13:53

Riforma della sanità, Bucci: “Il confronto non si chiude, ora si entra nella fase operativa”

Tensioni con i sindacati, ma il presidente della Regione tira dritto: “Faremo tavoli di lavoro, alcuni emendamenti vanno bene ma la struttura non cambia”

Riforma della sanità, Bucci: “Il confronto non si chiude, ora si entra nella fase operativa”

Il dibattito sulla riforma della sanità ligure entra nel vivo e vede contrapporsi le preoccupazioni dei sindacati e le rassicurazioni della Regione. Al centro, la riunione svoltasi questa mattina in Regione tra i Segretari generali di CGIL, CISL e UIL Liguria, le categorie del pubblico impiego, dei pensionati, i rappresentanti dei medici, il presidente Marco Bucci e l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò.

Un confronto chiesto con forza dalle organizzazioni sindacali, che denunciano il rischio di una riforma calata dall’alto e senza il necessario coinvolgimento delle parti sociali. Secondo CGIL, CISL e UIL, il passaggio imminente del testo in Consiglio regionale renderebbe di fatto impossibile un vero confronto preventivo e ridurrebbe drasticamente gli spazi di partecipazione.

Di diverso avviso il presidente Bucci, che, a margine della sua partecipazione del Convegno per gli ottanta anni di ANCE, ha respinto l’idea di una chiusura del dialogo: “Ci sarà molta discussione sulla parte operativa, faremo ovviamente sette od otto tavoli di lavoro per tutte le cose che devono essere fatte in maniera produttiva. Non faremo decreti attuativi, ma lavoreremo come se fossero decreti attuativi e questo sarà fatto nei prossimi due mesi”.

Bucci ha spiegato che la fase che approda in Consiglio riguarda l’impianto amministrativo e organizzativo, mentre il vero confronto entrerà nel merito con il lavoro tecnico dei prossimi mesi. Sul fronte delle modifiche, ha riconosciuto validità ad alcune proposte: “C’è l’emendamento dei sindaci che ho visto stamattina, mi sembra molto valido. Ci sono altri otto emendamenti che vanno tutti bene, ma sono dettagli, non cambiano l’impostazione della riforma”.

Restano però forti le preoccupazioni sindacali, concentrate su alcuni nodi strutturali: l’accorpamento e la centralizzazione delle funzioni con la creazione di un’unica ASL, il rischio di penalizzazione dei territori periferici, il possibile peggioramento delle liste d’attesa e dei servizi di emergenza, oltre alle ricadute sulle condizioni del personale sanitario.

Una lente particolare è quella posta su medici e operatori, la cui carenza cronica viene indicata come il vero problema della sanità ligure e che, secondo i sindacati, non viene affrontata adeguatamente nel testo della riforma. Da qui deriverebbe la richiesta di un calendario di incontri tematici continui, per rispettare il protocollo delle relazioni sindacali e aprire un confronto reale e non solo formale.

Pur ribadendo la disponibilità, il presidente della Regione tira dritto e conferma che la direzione è tracciata.


 

Isabella Rizzitano

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