Che portento che è Varese nel farci rimangiare ogni parola in queste ultime stagioni…
Una settimana fa, in questa sede, si dava merito a una squadra di aver mantenuto una promessa. Oggi ci sentiamo di scrivere che quella promessa è stata in verità una grande bugia: i problemi e l’inadeguatezza della Openjobmetis sono tutti lì da toccare. Ancora. Come non fosse successo nulla, purtroppo…
A Masnago è andata in scena una delle più brutte partite che ricordiamo e fa male constatarlo. Non c’è bravura di Udine che tenga, a meno che sia un merito incommensurabile e degno di essere imbattibile quello di un allenatore - Vertemati - che prepara la partita in modo adeguato e riesce a impartire ai suoi giuste direttive che essi rispettano alla lettera. Dovrebbe essere la normalità, è stato lo straordinario oggi.
Difesa dura, show forti, uno Spencer come ce lo ricordavamo: biancorossi nel sacco. Non è servito altro. Inermi gli uomini di casa, anche mentalmente (ed è ancora più preoccupante questo aspetto), incapaci di trovare una contromisura, confusi come solo la squadra di un allenatore confuso, al quale - tolta una pedina (Alviti) - è sembrato abbiano tolto la terra sotto i piedi, può essere. Che batosta per l’allenatore greco, appena rinnovato per tre anni, la gara odierna…
Ma non è l’unico a finire dietro alla lavagna, scritto che insieme a tutte le altre questioni tattiche sul tavolo quella che riguarda Nkamhoua sta prendendo sempre più importanza: anche i fan irriducibili del “quintettone” (finlandese in campo insieme a Renfro), come lo è chi scrive, non possono non accorgersi di quale fatica faccia da 4 in attacco l’acquisto più pregiato della stagione. Il cambio di posizione lo anestetizza: cosa ne pensa la panchina? Cosa sta facendo per porvi rimedio? Anzi: è possibile porvi rimedio?
E allora siamo al punto di sempre, alle scelte fatte in sede di costruzione del tutto. Che oggi sono emerse in tutta la loro finitezza davanti al 3/30 da 3: tolti Librizzi e Alviti, chi tira da fuori in questa formazione? Ci si può sorprende dei ferri presi da chi non è un tiratore naturale (Moore, Moody, Nkamhoua…) e da chi non ha più le gambe per tirare (Freeman)?
Dulcis in fundo: dovrebbe essere stata, questa, speriamo, l’ultima gara dello sciagurato Stefan. Certo che coach K, con l’insistenza nel riproporlo, a nostro avviso ingiustificabile pur tenuto conto delle esigenze di rotazione e delle assenze, è riuscito a farcelo sportivamente detestare fino all’ultimo…



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