11 anni e 8 mesi in primo grado a Savona, scesi a 9 anni e 6 mesi in Appello e dopo il respingimento del ricorso in Cassazione è scattato il carcere per l'ex vigile del fuoco di Albisola Superiore che aveva compiuto abusi sessuali sulle due figlie minorenni delle due conviventi avvenuti quando le bambine avevano 8-9 anni.
Ieri sera, a Savona, la Polizia di Stato ha infatti proceduto all’arresto del 56enne in esecuzione di un ordine di carcerazione.
L’ordine è stato emesso dal Tribunale di Savona – Ufficio Esecuzioni, a seguito del rigetto del ricorso in Cassazione, presentato dall’imputato, della sentenza emessa dalla Corte di Appello che lo condannava alla pena di 9 anni e 6 mesi.
I reati contestati, violenza sessuale su minore commessi dal 2011 al 2014, erano emersi da una delicata e complessa indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Savona nel 2021 ed originata a seguito della segnalazione della sua ex compagna che aveva scoperto che, in sua assenza, l’uomo approfittava sessualmente della figlia minore.
L’uomo, rintracciato nei pressi della sua abitazione dai poliziotti della Squadra Mobile immediatamente dopo l’emissione dell’ordine di carcerazione, è stato condotto nella Casa Circondariale di Genova Pontedecimo.
A seguito di un lungo, articolato e delicato dibattimento in primo grado davanti al Collegio e di precedenti minuziose indagini, la Procura tramite il Pubblico Ministero Maddalena Sala aveva potuto appurare che le due giovani, ora maggiorenni, una decina di anni fa avevano subito abusi da parte dell'uomo.
Le ragazze sono figlie di due compagne con le quali l'uomo aveva avuto relazioni in due periodi distinti. Una delle due giovani da tempo aveva iniziato un percorso psicologico e essendosi rivolta ad una specialista da minorenne era partita d'ufficio la segnalazione.
Da lì erano scattate le indagini che avevano portato poi a mettere insieme il passato dell'uomo e a scoprire altri abusi subiti da un'altra ragazza (che aveva poi formalizzato la denuncia) che aveva poi raccontato di aver subito abusi analoghi.
Le giovani, difese dagli avvocati Farina e Vallarino, erano state poi ascoltate nella fase dell'incidente probatorio.
L'uomo aveva sempre negato i fatti che gli erano stati contestati sia in fase di indagine che di fronte al Collegio (durante il dibattimento erano state ascoltate le madri, gli psicologi e gli insegnanti).
Il pubblico ministero per lui aveva chiesto una condanna di 10 anni di reclusione.



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