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Politica | 19 novembre 2025, 17:45

Ex Ilva, il presidente del Municipio Ceraudo parla della sua azienda: "Situazione drammatica: necessario tavolo urgente tra Regione, Comune e Governo"

"Se queste famiglie dovessero perdere il lavoro, mancherebbero non solo sul territorio ma anche sull’economia genovese. Quello che ci lascia perplessi è che in quattro anni di governo non sia stato presentato un piano industriale". I lavoratori: "Dormiremo in strada questa notte"

Ex Ilva, il presidente del Municipio Ceraudo parla della sua azienda: "Situazione drammatica: necessario tavolo urgente tra Regione, Comune e Governo"

I lavoratori dell'ex Ilva di Genova sono in presidio dalle sei di questa mattina davanti allo stabilimento di Cornigliano, dopo la rottura del tavolo a Palazzo Chigi tra sindacati, vertici commissariali di Acciaierie d'Italia e rappresentanti del Governo. Fim, Fiom e Uilm avevano chiesto modifiche al piano industriale, ma le loro richieste non sono state accolte, portando alla proclamazione di uno sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti siderurgici.

"Dormiremo in strada questa notte", annunciano dalla Fiom CGIL di Genova. "Non faremo chiudere la nostra fabbrica. A Genova sono a rischio mille operai e così le loro famiglie. Non permetteremo che chiudano la nostra fabbrica e non permetteremo la fine della siderurgia in questo Paese". Nel quartiere di Cornigliano saranno allestite tende da campo per ospitare i manifestanti, con l’associazione Music for Peace che porterà un fornello da campo per garantire pasti caldi. Per domani sono già previste nuove assemblee e proteste.

Sulla vicenda è intervenuto, a margine dell'inaugurazione della panchina rossa dedicata a Maria Luigia Borrelli in piazza Macchiavelli a Sestri, anche il presidente del Municipio Medio Ponente Fabio Ceraudo, dipendente di Acciaierie d'Italia: La situazione è drammatica. L’incontro di Roma ha chiaramente mostrato una tendenza alla dismissione della siderurgia in Italia. È stato un incontro lungo, articolato in due fasi, e in entrambe il ministro Urso ha ribadito lo stesso approccio: senza parlare esplicitamente di chiusura, il piano presentato lascia intravedere la prospettiva di una riduzione dell’attività, perché, se si interrompe la fornitura dei rotoli a Genova, la produzione locale non può continuare". 

E ancora: "Ci preoccupa inoltre che in quattro anni di governo non sia stato presentato un vero piano industriale, soprattutto in un momento così delicato a livello strategico mondiale, considerando anche armamenti e materie prime. La siderurgia viene messa da parte, quando invece dovrebbe essere una priorità per il Paese, per l’industria e per il futuro". 

Come Municipio "siamo seriamente preoccupati: parliamo di quasi 1.200 persone coinvolte, di cui 600 che abitano tra Sestri e Cornigliano, e che non solo lavoratori ma famiglie che dipendono da stipendi. Se queste famiglie dovessero perdere il lavoro, mancherebbero non solo sul territorio ma anche sull’economia genovese. Serve un tavolo urgente tra Regione, Comune e Governo per definire azioni responsabili. Credo che l’unica strada possibile sia la presa di responsabilità del Governo, con una possibile nazionalizzazione dell’acciaio, anche coinvolgendo soggetti privati italiani. Ci vantiamo sempre del Made in Italy, ma senza un progetto concreto rischiamo di non salvare un settore fondamentale per il Paese”, conclude Ceraudo. 

Federico Antonopulo

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