Un diverbio per il vizio del gioco al "Gratta e Vinci". Sarebbero questi, dai primi risvolti eseguiti dagli investigatori dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e dalla Procura varesina, i motivi dietro all'aggressione mortale ai danni di Mariella Chiari, la donna di 81 anni uccisa nel pomeriggio di ieri dal marito settantottenne Renato Bianchi all'interno della loro villetta bifamiliare di via Pezza a Mesenzana (leggi QUI).
L'uomo è stato interrogato nella serata di ieri e, sebbene molto provato e confuso, ha spiegato quanto accaduto davanti al pm. «L’interrogatorio al quale è stato sottoposto l’arrestato nella serata di ieri da parte del Pubblico Ministero della Procura di Varese - ha reso noto nella mattinata di domenica la Procura in una nota a firma del procuratore della Repubblica Antonio Gustapane - non ha fatto emergere situazioni o contrasti perduranti nell’ambito della coppia, a cui poter ricondurre la decisione dell’uomo di porre in essere una simile condotta violenta, che è riconducibile – stante alle prime risultanze investigative – a futili motivi riferiti al vizio del gioco per i “gratta e vinci”»
«L’uomo, tuttavia, è apparso in una condizione di marcata fragilità psicologica, suffragata anche dalle stesse dichiarazioni rese al magistrato, in taluni passaggi frammentarie e carenti di coerenza logica» fanno sapere dalla Procura. In considerazione delle sue condizioni, «al fine anche di scongiurare eventuali gesti autolesionistici, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Milano – San Vittore, meglio attrezzata per la specifica tutela, in attesa della definizione degli ulteriori atti procedurali».
Confermata quindi la prima ricostruzione emersa dopo i rilievi eseguiti dagli investigatori dei carabinieri della Compagnia di Luino e del Nucelo Investigativo di Varese: Chiari è stata uccisa al culmine della lite con alcune coltellate al petto ed è deceduta sul colpo. Subito dopo aver commesso l’omicidio, il 78enne è sceso nell’appartamento sottostante, dove abitano alcuni familiari che resisi conto di quanto era appena accaduto (pare lo abbiano sentito gridare) hanno immediatamente allertato i soccorsi, che, giunti sul posto, hanno purtroppo dovuto constatare il decesso della donna. L’arma è stata rinvenuta poggiata sul petto della vittima. Per lei, putroppo, non c'era più nulla da fare.



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