Cacciamo il governo. Tre parole che descrivono, in estrema sintesi, le intenzioni della mobilitazione studentesca nazionale in programma per oggi, 14 novembre, e che ha Torino ha riunito centinaia di ragazzi in piazza XVIII dicembre.
Collettivi studenteschi e universitari, ma anche gruppi ambientalisti e sindacali, stanno prendendo parte alla protesta odierna. Il governo Meloni, appunto. È il fine dell'iniziativa. Responsabile, per i manifestanti, di essere complice del genocidio di Gaza, i cui accordi, "sono stati disattesi, nonostante si parli di "successo" rendendo l'Italia "complice della politica criminale e genocida di Israele".
Ma non solo politica estera. Chi è in piazza oggi porta il disappunto per la manovra finanziaria che "taglia su sanità, servizi pubblici e scuola".
Mentre ancora non è stata dimenticato l'episodio di settimane fa davanti al Liceo Einstein di via Bologna. Dove il volantinaggio di Gioventù Nazionale davanti all'istituto è sfociato in scontri con la polizia con uno studente 16enne ammanettato.
"Serve una reazione chiara e forte in tutto il paese - scrivono in una nota gli organizzatori dello sciopero - Cacciamo questo governo della vergogna".












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