Il caso di Bruno Ferrero è tornato alla ribalta in questi giorni grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, che ha deciso di dedicargli nuovamente spazio dopo averne parlato già nel 2011. Sono passati quattordici anni da quella mattina del 7 novembre, quando Ferrero, 53 anni, uscì dalla sua casa di Tetti Arpetta, piccola frazione di Valdieri, senza farvi più ritorno.
L’uomo viveva da sempre in quella borgata isolata insieme al fratello. Si manteneva con lavori occasionali e conosceva a memoria ogni sentiero e ogni torrente della zona. All’alba di quel giorno lasciò sulla porta di casa un biglietto con il suo numero di cellulare. La sera prima aveva fissato un appuntamento con i carabinieri, che dovevano notificargli un atto. Quando i militari arrivarono, però, Bruno non c’era. Il telefono risultava spento e nessuno dei familiari aveva sue notizie. Dopo una settimana di ricerche, la sua bicicletta venne trovata nel bosco, non lontano dal torrente Gesso, ma dell'uomo nessuna traccia.
Il sindaco di Valdieri, Guido Giordana, ricorda bene quei giorni: “Sì, sì, noi ce lo ricordiamo tutti molto bene. Era una situazione un po’ complicata – spiega - .Lui e il fratello vivevano lì da sempre, avevano avuto qualche divergenza, ma Bruno era una persona buona, uno che se avevi bisogno di una mano c’era sempre.”
Giordana aggiunge una riflessione che in paese molti condividono: “Secondo me è stata una scomparsa volontaria, o forse un incidente. Era troppo legato al suo territorio, non me lo vedo partire e andarsene lontano. Conosceva ogni buco di quelle montagne, se avesse voluto sparire, sapeva come farlo”.
Un suicidio, dunque? Difficile ipotizzarlo, in quanto le ricerche furono approfondite e non venne mai trovato alcun indizio che portasse in tale direzione. Ciò che tutti tendono ad escludere è una morte violenta di Bruno Ferrero: “Nessuno gli voleva male”.
Come detto, le ricerche furono imponenti: carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile, volontari, tutti mobilitati per giorni. Ma nessun indizio emerse. L’acqua del torrente era alta per le recenti piogge e qualcuno ipotizzò che l’uomo potesse essere stato trascinato via dalla corrente: spesso, infatti, Bruno Ferrero guadava il Gesso per andare in paese. Forse quella volta la corrente lo trascinò via? Ma fin dove? Il torrente non "parlò" mai: nessun resto restuito e neppure un indizio utile per avvalorare questa ipotesi.
Anche l’ex sindaco Emanuel Parracone, primo cittadino dell'epoca, conserva un ricordo nitido di quell’episodio: “Sono passati quattordici anni, ma me lo ricordo bene. Allora organizzammo una ricerca molto estesa sul territorio, con tutte le forze di soccorso. Purtroppo con esito negativo. Intervenne anche Chi l’ha visto?, ma non emerse nulla.”
Poi, con un tono più affettuoso, aggiunge: “A me piace pensare che Bruno sia da qualche parte a bere una birra e a parlare di politica, come facevamo quando lo incontravo a Valdieri.”
Perché Valdieri, nonostante il tempo trascorso, non ha mai dimenticato quel giorno. E allora, in tutti riaffiora la stessa domanda: che fine ha fatto Bruno Ferrero?



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