Varese sale di due posti in classifica nella classifica delle province più insicure d’Italia stilata dal Sole 24 Ore: è infatti ventinovesima dopo il trentunesimo posto del precedente rilevamento. La mappa elabora le statistiche della banca dati interforze del dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, fotografando i delitti commessi e denunciati sul territorio nell’anno precedente, in rapporto alla popolazione residente.
Varese è dunque ventinovesima con 33.084 delitti denunciati nel 2024 (+835 rispetto al 2023) pari a 3.751,4 ogni 100 mila abitanti, quando l'anno precedente si trovava al trentunesimo posto. In cima alla classifica c'è Milano (6.952,4 delitti denunciati ogni 100 mila abitanti), poi Firenze (6.507,8) e Roma (6.401,9), seguite da Bologna, Rimini e Torino: sono sette le città metropolitane nella top ten. L'ultima è Oristano, preceduta da Potenza, Benevento, Enna e Sondrio, isola felice della Lombardia. Como è ben più indietro, al 60° posto, anche se sale di 4 posizioni. Restando in Lombardia, oltre a Milano solo Pavia, 21ª, è davanti a Varese, dove incide sicuramente la presenza di Malpensa e la vicinanza al confine: Monza e Brianza 34ª, Bergamo 45ª, Brescia 40ª, Lodi 59ª, Mantova 62ª, Lecco 74ª, Cremona 75ª e Sondrio 102ª. Il Verbano Cusio Ossola è all'87° posto, Novara al 37°. Andando più lontano, Bolzano è 46ª e Trento 72ª.
Guardando le singole classifiche delle tipologie di reato che portano la nostra provincia a essere la terza della regione nell'indice di criminalità, spicca il terzo posto per quanto riguarda il reato di contrabbando, ma anche il nono in Italia per i furti in abitazione (3.694 denunce nel 2024, 418,9 ogni 100 mila abitanti), mentre per i furti complessivi (cioè con strappo, con destrezza, che sono in crescita in base alle denunce, e di autovetture) è al 29° posto (13.814 denunce totali).
Per quanto riguarda le rapine (270), Varese è 48ª nella classifica generale: 30ª per le rapine in banca, 40ª per quelle sulla pubblica via (145 in totale), 46ª per quelle negli uffici postali e 69ª per le rapine in abitazione (20). 
Per quanto riguarda i danneggiamenti, siamo al 24° posto tra le 106 province del Paese con 4.502 denunce (in crescita rispetto a un anno fa), mentre al capitolo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile siamo al 40° posto (in crescita); 45ª posizione per le denunce legate ai reati di usura (in calo), 54ª per lesioni dolose, 64ª per truffe e frodi informatiche, 65ª per danneggiamento seguito da incendio, 83ª per estorsioni, 85ª per incendi.
 
Le denunce legate agli stupefacenti sono state 426 (46° posto), ma alla voce "produzione e traffico" la nostra provincia è la seconda in Italia per maggiori denunce (159).
Le denunce di truffe e frodi informatiche (64° posto) sono state 3.769 e l'indice è in crescita rispetto a un anno fa, quelle per estorsioni 130 (83° posto, numeri in crescita),  Seguono i danneggiamenti (1.148 denunce), le lesioni dolose (484) e le rapine (98) che, per la maggior parte (47) sono avvenute in via pubblica. Le denunce legate agli stupefacenti (spaccio, traffico e produzione) sono state 131; 43 quelle per estorsioni e 22 per incendi.
Per quanto riguarda il peso degli stranieri sul totale delle persone denunciate e arrestate o fermate dalle forze di polizia, sono il 40,8% in provincia di Varese, la più bassa percentuale in Lombardia dopo Monza Brianza (39,4%), Lecco (39,6%) e Sondrio (35%). A Como questa incidenza è superiore (43,7%), così a Bergamo (47%), Brescia (42,7%), Lodi (44,2%), Mantova (45,7%), Pavia (41,3%), Cremona (46,5%) e ovviamente Milano (55,8%). In Italia a Prato è del 62%,  a Imperia del 54,8%, a Bolzano del 54,7%. 
In provincia di Varese l'incidenza dei minori sul totale delle persone denunciate, arrestate o fermate è del 4,2%, la più bassa di tutte le altre province lombarde.
Sul territorio nazionale, come nota il Sole 24 Ore, i delitti denunciati all’autorità giudiziaria dalle forze di Polizia sono in aumento e la crescita interessa in particolare la micro-criminalità di strada. I reati complessivi segnalati nel 2024 sono stati 2,38 milioni, l’1,7% in più rispetto al 2023: dopo la pandemia i numeri sono in crescita, ma restano molto distanti da quelli di dieci anni fa (-15% rispetto al 2014).



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