Il Nazionale

Cronaca | 31 ottobre 2025, 12:05

Acqua Eva contro Sant’Anna: Bertone ha la tachicardia, il giudice rinvia la discussione del processo

Legittimo impedimento per l’imprenditore di Vinadio, accusato di diffamazione ai danni della società concorrente. Corsa contro il tempo per evitare la prescrizione, il cui termine maturerà il prossimo 16 dicembre

Acqua Eva contro Sant’Anna:  Bertone ha la tachicardia, il giudice  rinvia la discussione del processo

Avrebbe dovuto riprendere oggi (venerdì 31 ottobre) il processo che vede Acqua Sant’Anna e Acqua Eva contrapposte non sugli scaffali dei supermercati, ma nelle aule di giustizia del Tribunale di Cuneo.  A giudizio per diffamazione e turbata libertà d’asta è il patron di Acqua Sant’Anna, l’imprenditore Alberto Bertone, che oggi, all’ultima udienza fissata per ascoltare ancora un testimone e la discussione del caso, tramite i suoi legali ha presentato un certificato medico volto a giustificare la sua assenza in aula

Il giudice, a fronte del legittimo impedimento di Bertone a comparire, ai sensi dell’art. 420 ter del Codice di Procedura Penale, ha dovuto rinviare a nuova data, a poco meno di un mese, venerdì 28 novembre. L’imputato, come anche il difensore, ha infatti il diritto di presenziare all’udienza e il giudice, a fronte di un legittimo impedimento, è tenuto a rinviare con ordinanza. 

Una calendarizzazione necessaria e dovuta, dunque, quella fatta dalla giudice Elisabetta Meinardi, che rimane in vantaggio di circa una ventina di giorni rispetto alla prescrizione, i cui termini matureranno il prossimo 16 dicembre

Assieme all’imprenditore di Vinadio, sui banchi degli imputati c’è anche il direttore commerciale Luca Chieri. Ad accusare i due, difesi dagli avvocati Michele Galasso e Salvatore Crimi, è la Fonti Alta Valle Po Spa, che sostiene di aver subìto un danno di oltre 13milioni di euro dopo la pubblicazione di un articolo, considerato diffamatorio, intitolato “Inchiesta: Acqua Eva è un brand di proprietà Lidl?”, comparso il 18 aprile 2018 sul sito web www.mercatoalimentare.net, una pagina Web non più attiva, con dominio intestato a soggetto defunto e pagato con carta di credito lussemburghese.  Il sottotitolo all’articolo era: "È la domanda che si stanno ponendo i buyer della Gdo da alcune settimane, ed in questo articolo cercheremo di fare chiarezza".  

Per la Procura, dietro alla pubblicazione dello scritto, ci sarebbero i vertici della società di Vinadio che, oltre che di diffamazione aggravata, devono rispondere anche di turbata libertà in industria e commercio. La vicenda processuale era nata dalla querela presentata dalla società Aqua Eva, costituitasi parte civile con l'avvocato Nicola Menardo.

Nell’articolo si sarebbe affermato che Fonti Alta Valle Po, titolare del marchio, sarebbe stata controllata dalla catena di supermercati tedeschi “Lidl”, comportando così un grande danno di immagine ed economico alla società di Paesana: contratti interrotti, altri non andati a buon fine e bottiglie non più presenti sugli scaffali dei supermercati. Dietro alla stesura dello scritto c’era Davide Moscato (che ha già definito la sua posizione processuale), ex dipendente della Mia Beverage, società controllata dell’Acqua Sant’Anna, che nel corso dell’istruttoria aveva puntato il dito contro i vertici della società di Vinadio ora a processo. 

CharB.

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