Tre grandi gol dagli stranieri (difficile dire se sia stato più bello l'1-0 di Makinen, forse è il più pesante e il più da leader perché dovevamo scacciare i fantasmi di Caldaro, o i due assoli devastanti e da applausi di Bastille), ma a nostro avviso sotto il velo del 4-1 scorrono il sangue di una squadra che sta bene assieme, le budelle e l'anima di Pippo e Marco Matonti. 
Un portiere noi lo pesiamo non solo quando subisce 50 tiri, come ha fatto quello dell'Appiano, ma quando in una partita indirizzata come questa è chiamato un paio di volte in causa ed erige il muro per impedire agli avversari di rientrare: è accaduto appena tre volte, ma in tutte e tre le occasioni Pippo Matonti ha negato all'Appiano di rientrare in gioco (due volte su Amici e una su Graf). Decisivo quando conta, così come il fratello Marco, autore di una prova in cui conta solo la sostanza più dell'apparenza: due volte davanti alla porta come un pilone del rugby, segna in un caso il gol che indirizza la gara, il 3-0, e nell'altra solo un miracolo del portiere ospite gli dice no. Se il Varese ha mostrato nerbo, carattere, palle, è bello pensare che Pippo e Marco - così varesini nel modo di essere anche fuori dal ghiaccio - siano stati l'anima di questa reazione.  
L'Aosta cade e siamo lì, nel mucchio delle prime quattro: sabato a Dobbiaco, ancora senza Tilaro (mancavano anche Re e Pietro Borghi, ma all'Appiano addirittura i due stranieri Roach e Williamson oltre a Radin, cioè di più), che starà fuori a lungo per un infortunio muscolare, serve una seconda prova per spezzare l'idea di una squadra casalinga. Intanto noi godiamo per questa vittoria da dedicare a uno degli angeli gialloneri, Paolo Cervini, nel giorno del suo compleanno, e anche a chi sogna di giocare le Final Four di Coppa che si disputeranno a Milano sostenuti da migliaia di tifosi (clicca QUI).
Terzo tempo: Pippo più Raffaele ed è fatta
Pippo Matonti salva su Graf (terza parata decisiva) e poi si salva grazie a un palo, prima che l'Appiano la riapra all'improvviso con Piechenstein quando mancano anc ora 18 minuti alla sirena, ma poi sale in cattedra di nuovo lui, Bastille, con la seconda magia di serata: l'attaccante canadese, di nuovo, prende il disco dalla parte opposta rispetto a prima, trascinando fuori l'urlo del gol come faceva Franchini, parta da destra e va a mettere il disco dopo le solite finte nell'angolo lontano per il 4-1. Finisce qui.
Secondo tempo: l'urlo di Matontone
Il Varese è bravo prima a soffrire e poi a colpire. Soffre e si salva grazie a Pippo Matonti che dice no ad Amici, prima che Bastille voli dalla blu come una saetta per andare  a insaccare il secondo magnifico gol della serata nel momento di difficoltà del Varese: è questo che vogliamo, cinismo e colpo secco al cuore quando tutto sembra in salita. 
Pippo Matonti decisivo/parte 2: compie un prodigio a tu per tu di nuovo con Amici (se l'avesse riaperta sul 2-1, forse staremmo scrivendo cose diverse). Due sole grandi parate, esiziali e decisive: così vogliamo il portiere dei Mastini.  La gara, intensa e bella, prende la direzione giallonera nel momento più rischioso, quando Marcello Borghi viene sbattuto fuori per proteste (chi, se non il capitano, può protestare?): ecco i 5 minuti di rabbia giallonera, ecco l'occasione di Bastille in uno contro uno con i suoi in 4, ecco la paratona di Reinalter, ecco un'altra occasione del canadese di Da Rin ed ecco, liberatorio, il momento evocato e atteso da tutti. Il secondo gol stagionale in power play, una chimera, arriva alla 33ª situazione di superiorità numerica del campionato con Marco Matonti che, piazzato davanti alla porta, mette dentro il rimbalzo su su tiro di Makinen. E quando segna Matontone, c'è più gusto.
Primo tempo: la gemma di Makinen
Venti minuti e fa tutto William Makinen con un'azione favolosa per il vantaggio giallonero: il 38 prende il disco all'altezza del punto di ingaggio e in dribbling si smarca a un passo dall'area di porta dove scocca il tiro perfetto che manda il disco nell'angolino da sinistra a destra. Ecco il Makinen che ci aveva conquistato, ecco il leader di cui abbiamo bisogno nei momenti delicati, ecco l'1-0 che serve. I Mastini non rischiano praticamente mai, creano quel che basta, ma non troppo (però c'è quella tripla occasione Terzago-Bastille-Bertin nella stessa occasione che grida vendetta). Ps: ci sono anche il trentesimo e il trentunesimo power play del Varese senza gol (finora siamo a uno solo realizzato: cioè nulla).
Varese-Appiano 4-1 (1-0, 2-0, 1-1)
Reti: 5'50" Makinen (Terzago, Bastille) 1-0; 25’28” Bastille (Terzago, Perino) 2-0, 39’11’ Marco Matonti (Makinen, Terzago) in sup. 3-0; 41’10” Piechenstein 3-1, 51’24” Bastille (Terzago, Bertin) 4-1
Varese: F.Matonti (Pysarenko); Schina, Bertin, Piroso, Marcello Borghi, Venturi; Makinen, Crivellari, Perino, Terzago, Bastille; Erik Mazzacane, M.Matonti, Fornasetti, Michael Mazzacane, Xamin; Anselmino, Peterson. Coach: Da Rin
Appiano: Reinalter (Paller); Dellagiacoma, Messner, Eruzione, Graf, Piechenstein; Oberrauch, Galvan, Amici, Castlunger,Engl; Zublasing, Spitaler, Steiner, Pardatscher, Morandell; Chizzali, Gasser, Rottensteiner. Coach:  Sharp.
Arbitri: Luca Boverio, Riccardo Pignatti (Aris Biaggi, Giorgio Brenna)
Note - Tiri Va 52, Ap 30. Penalità Va 8', Ap 12'. Spettatori 623.
OTTAVA GIORNATA
Fassa-Caldaro 1-4, Bressanone-Dobbiaco 4-1, Fiemme-Pergine 3-2, Varese-Appiano 4-1, Valpellice-Aosta 5-2, Alleghe-Feltre 7-2.
CLASSIFICA
Caldaro 20. Alleghe 19. Aosta 18. Varese 17. Valpellice 15. Appiano 13. Fassa 11. Fiemme 8. Pergine, Feltre, Bressanone 7. Dobbiaco 2.
NONA GIORNATA
Sabato 1 novembre: Pergine-Valpellice (18.45), Dobbiaco-Varese (19.30), Feltre-Bressanone (19.30), Caldaro-Fiemme (19.30), Aosta-Alleghe (20), Appiano-Fassa (domenica 2, 19.30).
 



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