Il Nazionale

Cronaca | 29 ottobre 2025, 12:08

Violentava la badante della madre: "Torna con me o uccido i tuoi figli". Albese condannato a 8 anni di reclusione

Nell’aprile scorso la denuncia della donna, in precedenza legata al 44enne da un rapporto affettivo

Violentava la badante della madre: "Torna con me o uccido i tuoi figli". Albese condannato a 8 anni di reclusione

"Se non torni con me ti uccido, dico a tuo marito che siamo stati fidanzati, gli manda le foto, uccido lui e i tuoi figli".

E’ anche tramite frasi di questo tenore, pronunciate dall’uomo e contenute anche nelle conversazioni via chat tenute con la sua vittima, che secondo la Procura astigiana si sarebbe compiuto il disegno criminoso messo in atto da Joseph Borgogno.

Rinviato a giudizio con l’accuse di violenza sessuale aggravata e intralcio alla legge (l’imputato avrebbe cercato di convincere la vittima a rivedere la propria versione dei fatti anche mediante il ricorso all’intervento di persone e alla profferta di denaro e dell’uso gratuito della sua abitazione), con l’udienza tenuta ieri, martedì 28 ottobre, di fronte al Tribunale di Asti il 44enne albese è stato condannato a 8 anni di reclusione.

A suo carico pendono altri precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di stupefacenti.

È in forza di tali condanne che tra gli ultimi mesi del 2024 e l’inizio del 2025 l’imputato si trovava sottoposto per un cumulo di pena alla misura cautelare alterativa degli arresti domiciliari, costretto presso l’abitazione dell’anziana madre.

È qui che si sono consumate la reiterate violenze che, come attestato dai giudici, l’uomo ha messo in atto nei confronti della badante a servizio della donna.

Condotte che facevano seguito a una relazione intercorsa in precedenza tra i due. Un rapporto affettivo venuto però meno, col tempo, così come il consenso della donna a rapporti di natura sessuale che l’ex amante prese a estorcerle in più occasioni ricorrendo alla violenza.

Da qui la denuncia che nello scorso aprile la badante si convinse a presentare presso la Compagnia Carabinieri di Alba, e il conseguente ritorno in carcere dell’uomo, cui il pubblico ministero presso la Procura astigiana Davide Greco ha contestato anche le aggravanti dell’aver commesso il fatto a danno di una persona con la quale aveva avuto una relazione affettiva e mentre si trovava sottoposto a una misura alternativa alla detenzione in carcere.

Assistito dall’avvocato Stefano Idem del foro di Torino, l’imputato ha respinto le accuse, giustificandosi con le attenzioni rivolte alla sua vittima dal punto di vista pratico, a partire da regali e messaggi che secondo lui avrebbe dovuto comprovare il perdurare del rapporto affettivo.    

Tesi che il collegio presieduto dal dottor Alberto Giannone, presidente della sezione penale del Tribunale, non ha però ritenuto di accogliere, decidendo anche per una provvisionale di 25mila euro a favore della vittima, costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocata albese Silvia Calzolaro,  mentre mille euro sono state riconosciute all’associazione Mai + Sole, anch’essa costituita in giudizio col patrocinio dell’avvocata Elisa Anselmo.

E. M.

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