"Non c'è un fronte Conte e uno Appendino". A poco più di 24 ore dalle dimissioni di Chiara Appendino da vicepresidente del M5S, gli esponenti locali e regionali del partito rompono il silenzio sulla vicenda. È evidente che lo strappo dell'ex sindaca abbia un riverbero più forte a Torino ed in Piemonte, dove appunto ha governato e raccolto voti che l'hanno portata in Parlamento, oltre a rappresentare una figura di spicco.
Disabato: "Non ci sono ambiguità nel M5S"
E dopo quello che in molti hanno letto come una censura, tocca alla capogruppo a Palazzo Lascaris Sarah Disabato cercare una via conciliativa tra queste due anime, alla luce anche del suo ruolo di coordinatrice regionale. "Nel Movimento 5 Stelle - spiega Disabato - il confronto ha sempre fatto bene, soprattutto quando si parla di temi".
"Ora - aggiunge - ci aspettano sfide importanti e dobbiamo essere pronti a dare il massimo, dalla manovra di bilancio ai prossimi appuntamenti elettorali. Non ci sono ambiguità, nella nostra forza politica, la strada viene indicata dagli iscritti. La scelta di collocarci nel campo progressista come indipendenti e le posizioni su temi importanti per i cittadini sono state elaborate insieme".
Sulla stessa linea anche Valentina Sganga, consigliera in Sala Rossa. "Non è il momento - spiega in un post su Facebook - di scegliere da che parte stare dentro al MoVimento 5 Stelle, ma di ricordarci da che parte siamo nel Paese".
Sganga: "Stiamo uniti e ripartiamo dai territori"
L'ex candidata sindaca alle Comunali riprende i temi sollevati da Appendino, dagli stipendi fermi e l'inflazione galoppante, sino alla politica dei territori e tra le persone, "a rappresentare davvero chi oggi non si sente rappresentato".
E anche da Sganga arriva un appello a "restare uniti e orientare una coalizione progressista che metta al centro le persone, il lavoro, i diritti e la pace".
Iaria: "M5S deve garantire ad elettore che cose cambino"
Fa autocritica, come fatto ieri anche da Appendino, il parlamentare torinese del M5S Antonino Iaria. L'ex assessore all'Urbanistica punta lo sguardo alle elezioni nazionali del 2027, sottolineando come "il campo largo non ha i numeri per battere Meloni".
Per Iaria il Movimento deve riparlare di temi come "reddito di cittadinanza, incentivi alle imprese, Superbonus, futuro ed ecologia". "A me interessa - prosegue - che il Movimento 5 Stelle, alle prossime politiche, sia il partito che — con la forza dei numeri, che adesso non ha — dia la garanzia a chi ci vota che le cose cambieranno".
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