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Politica | 15 ottobre 2025, 09:21

Nasce a Cuneo, in versione “cantiere”, la Rete Civica della Granda

Il nuovo soggetto politico si prefigge di essere “democratico, solidale, riformista ed europeista” e, di fatto, si porrà in concorrenza col Patto Civico. Sul palco della sala Varco testimonianze di amministratori di Cuneo, Saluzzo, Fossano e Bra. Bertone ha presentato il “manifesto” politico

Nasce a Cuneo, in versione “cantiere”, la Rete Civica della Granda

A Cuneo, Sala Varco affollata, ieri sera, per il vernissage della “Rete Civica della Granda”, il nuovo soggetto politico-culturale che viene ad aggiungersi ad un altro, dalle caratteristiche più o meno analoghe, già presente nel Cuneese, il Patto Civico del presidente della Provincia Luca Robaldo.

In apertura, prima della parte più propriamente politico-amministrativa, confronto sul tema dei trasporti, che ha visto sul palco Gianluigi Miazza, presidente dell’interporto di Vado, Paolo Milanesio esperto del settore, Livio Avagnina, direttore della Bus Company e Elio Beccaria consigliere comunale di maggioranza a Cuneo eletto nella lista Crescere Insieme.

A seguire quattro testimonianze in rappresentanza di Cuneo (Stefania D’Ulisse, capogruppo di Cuneo Democratica e Solidale e consigliere provinciale de La Nostra Provincia), Saluzzo (Franco Demaria, amministratore di lungo corso e da un anno sindaco della città), Mirella Brizio (avvocato, consigliere di minoranza Fossano) e Stefano Bergesio (unico non amministratore per Bra, ma maieuta di un paio di formazioni civiche che hanno concorso alla riconferma a sindaco di Gianni Fogliato).

Marco Bertone ha illustrato i punti salienti del “manifesto” politico “perché – ha spiegato – il programma non è collante sufficiente nemmeno in ambito civico, serve un’idealità che sia condivisa”. 

No ai sovranisti, ai nazionalisti e ai negazionisti ambientali. Sì alla partecipazione democratica, al solidarismo, al riformismo e all’europeismo”. 

“Essere civico non vuol dire essere neutro, ma piuttosto avere alto senso di responsabilità nei confronti della propria comunità”. 

Questi i sintesi i capisaldi della Rete Civica della Granda che si presenta al momento come un cantiere.

Nessun organigramma di vertice, per il momento.  Si arriverà eventualmente ad una struttura organizzata – da quel che si è capito – solo dopo una serie di altri incontri che verranno promossi sul territorio, a partire da quelle aree, Savigliano, Mondovì e Alba che non sono state plasticamente rappresentate sul palco.

Nessuna polemica con qualsivoglia forza politica, anche se il no ai nazionalismi e ai sovranismi è un chiaro segnale nella direzione del taglio delle “ali estreme”.

Nessun cenno al Patto Civico, prossimo competitor, ma nemmeno al Pd nonostante la presenza di vari amministratori di area, tradisca qualcosa di più di una simpatia nella direzione del centrosinistra.

Gli organizzatori si dicono ampiamente soddisfatti e parlano di 130 posti a sedere e una cinquantina in piedi, a lato e in fondo alla sala.

Giampaolo Testa

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