Il Nazionale

Cronaca | 15 ottobre 2025, 05:57

Se ne va a bordo dell’auto da restaurare, titolare dell’officina si butta nell’abitacolo e lo ferisce nel tentativo di fermarlo

Artigiano braidese rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni volontarie. Lamentava il mancato pagamento dell'intervento

Se ne va a bordo dell’auto da restaurare, titolare dell’officina si butta nell’abitacolo e lo ferisce nel tentativo di fermarlo

Lesioni volontarie è l’ipotesi di reato per il quale un imprenditore braidese, nato nel 1972, è stato chiamato a rispondere davanti alla giudice di pace, dottoressa Alessandra Bruno, in forza di un atto di citazione firmato dal procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Asti, dottor Biagio Mazzeo.

Il fatto risale all’ottobre 2023.  Parte offesa è un funzionario della Regione Piemonte, nato nel 1968 e residente a Torino. Nel tentativo di impedire a quest’ultimo di allontanarsi dalla propria officina a bordo dell’auto che questi gli aveva chiesto di riparare, mentre cercava di estrarre le chiavi dal nottolino di avviamento della vettura, l’imprenditore lo avrebbe colpito con violenza al polso destro, procurandogli una lesione guaribile in 20 giorni.

Il denunciante con un atto di querela ha spiegato di avere portato la propria auto in quell’officina per un restauro che si è poi protratto mesi. Essendo insorte divergenze in merito alla lavorazione, avrebbe chiesto la restituzione de mezzo concordando un appuntamento utile. Senonché, arrivato sul posto e non essendo presente in quel momento il titolare dell’officina, l’uomo avrebbe cercato di ottenere la disponibilità del mezzo dai collaboratori di quest’ultimo. Stava guadagnando l’uscita a bordo del proprio veicolo quando il titolare dell’officina è però sopraggiunto improvvisamente. Aperta la porta della vettura si sarebbe buttato dentro l’abitacolo colpendo al polso il proprietario dell’auto, nel tentativo di togliere le chiavi dal quadro di accensione.

Ne seguiva un’accesa discussione col successivo intervento dei Carabinieri di Bra. Il querelante, assistito dall’avvocato Andrea Gibin del foro di Torino, veniva poi medicato all’Ospedale Cto di Torino, dove gli veniva diagnosticata una prognosi di venti giorni.

Diversa è la versione dell’imputato che, difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, sostiene di lamentare un credito per l’attività di restauro svolta sull’automobile e di aver cercato di fermare imputato per regolare i conti.

Il procedimento dovrà chiarire quanto effettivamente accaduto con l’ausilio dei diversi testimoni citati dalle parti.

Anche in ragione di un difetto di notifica appurato dalla giudice, il processo è stato rinviato al 28 maggio 2026.

Redazione

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