Liste d’attesa infinite, riduzione del personale medico e degli infermieri, turni di lavoro massacranti. Sono queste alcune dei problemi della sanità piemontese, ormai protagonisti delle cronache quotidiane. Criticità con cui si confrontano spesso i cittadini che cercano di prenotare una visita ed i dottori negli ospedali, nonostante il Piemonte riceva “159 milio di euro in più all’anno rispetto alle altre regioni”.
“Le risorse ci sono, - ha sintetizzato la capogruppo regionale del PD Gianna Pentenero – ma vengono gestite male”. I dem tornano così all’attacco del governatore Alberto Cirio e dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi, forti anche dei rapporti Gimbe e Agenas che certificano il calo di personale e la rinuncia alla cura da parte dei cittadini.
I 159milioni di euro equivalgono a 2.800 euro pro-capite in più per piemontese all’anno da destinare alle cure sanitarie. Ma dove vanno a finire questi soldi? I rivoli in cui si disperdono, per il Partito Democratico, sono tanti. Il grande ricorso ai gettonisti, ma anche i ritardi nella rivoluzione digitale. “In Piemonte – ha spiegato Pentenero – ci sono 65 piattaforme sanitarie diverse tra le Asl, che non dialogano tra di loro. La programmazione poi è assente”.
“Secondo il rapporto Gimbe – ha aggiunto il collega Daniele Valle – con 115milioni di euro destinati ai gettonisti, siamo la Regione che spende di più in Italia per gettonisti, con 115 milioni di euro destinati a questo settore”. Per dare un metro di confronto la Lombardia, che è grossa due volte e mezzo la nostra regione, ne investe 100. Un quarto della spesa italiana per gettonisti è in Piemonte.
“Come confermato da Agenas e Fondazione Gimbe – ha proseguito il consigliere Domenico Rossi – da quando governa Cirio, medici ed infermieri sono diminuiti”. Per dare qualche dato, la nostra regione ha perso 289 dottori e 473 infermieri. “L’esito – ha sottolineato il segretario regionale del Pd – è sotto gli occhi di tutti: liste d’attesa infinite e tra il 2023 ed il 2024 quasi 400mila piemontesi hanno rinunciato a curarsi”.
Come denunciato da tempo poi, è "sotto attacco la salute della donna”.
“Chiudono tutti i servizi territoriali ed il numero di consultori pubblici è insufficiente. La procreazione assistita e l’interruzione di gravidanza sono previsti come diritto dai Lea, ma in Piemonte non hanno percorsi specifici” ha spiegato Nadia Conticelli.
“In Piemonte ci sono 250mila persone non autosufficienti, ma meno della metà riceve qualche forma di sostegno finanziario in RSA, centro diurno o a domicilio” ha sottolineato la consigliera Monica Canalis.
Il 17 e 18 ottobre il Pd ha quindi organizzato la Conferenza regionale sulla sanità “La salute è un diritto”. Una due giorni con il coinvolgimento di Università, Ordini professionali e sindacati che si terrà presso la sede Engim di corso Palestro: tra gli ospiti Marina Sereni, referente nazionale Pd per la sanità e l’ex ministro della salute Roberto Speranza.
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