Scontro in aula tra Anna Orlando, consigliera di Vince Genova, e l’assessore alla Cultura Giacomo Montanari sul futuro di GenovaJeans e sul destino delle opere d’arte realizzate per la manifestazione.
“Ci tenevo molto a presentare questa interrogazione - ha spiegato Orlando - perché voglio capire come si intende procedere per valorizzare e proseguire con l’organizzazione di eventi espositivi legati al patrimonio artistico nato da GenovaJeans. Ho curato le edizioni 2023 e 2024 e, per mio taglio personale, ho sviluppato le radici culturali del progetto: il jeans deve il suo nome alla nostra città e i risultati sono stati di grande soddisfazione”.
La consigliera ha ricordato i dati positivi di affluenza ai musei durante le settimane della manifestazione: “Il Museo Diocesano fa in media 300 visitatori al mese, ma nei giorni della Jeans Week ne ha registrati 300 al giorno”. Orlando ha poi sottolineato il valore del patrimonio artistico generato: “Sono 56 opere d’arte donate, tra cui quelle di Nespolo, per un valore stimato di 900 mila euro. Esiste una delibera del 2020 in cui il Comune si impegna a realizzare uno studio di fattibilità per una sede espositiva. Cosa si intende fare di queste opere?”.
Nel suo intervento, l’assessore Montanari ha riconosciuto l’importanza del tema, ma ha posto l’accento sui costi della manifestazione: “Sulla mancata concessione dei prestiti non ero informato e me ne occuperò. Tuttavia, i dati delle due edizioni di GenovaJeans non giustificano definirle un successo: le spese sono state fuori da qualsiasi criterio di sostenibilità. Le edizioni 2023 e 2024 sono costate quasi due milioni di euro, senza che ci siano indagini accurate su impatti economici o sociali”.
Montanari ha parlato anche dei dati museali: “Le presenze registrate nei musei sono state 4.713 nel 2024 e 2.860 nel 2023. Il dossier che valuta i giudizi complessivi parla di risultati mediocri e di un approccio dilettantistico. Se si dovesse riproporre l’evento, dovrà essere completamente ristrutturato, puntando su sostenibilità e impatto territoriale”.
Replica piccata di Orlando, che ha accusato l’assessore di “andare fuori tema”: “La mia domanda era precisa e circoscritta: che cosa intendete fare delle opere d’arte donate? Le mostre sono costate zero ai cittadini perché interamente finanziate dalla Compagnia di San Paolo. Se non si valorizzano e non si trovano sedi adeguate, gli artisti potrebbero ritirare le loro opere. Sarebbe gravissimo perdere un patrimonio acquisito grazie a un progetto di respiro internazionale”.
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