Verrà discusso il 16 dicembre prossimo l’abbreviato a carico dell’elettricista 45enne che, nel settembre 2024, avrebbe tentato di uccidere la moglie a Morozzo.
Quella mattina la donna stava recandosi al lavoro, quando venne raggiunta dal marito in garage e colpita con un coltello. Una coltellata che, come movente, parrebbe avere la mancata accettazione da parte dell’uomo della richiesta di separazione della moglie. La donna, dopo essere stata colpita, era riuscita a scappare in strada. Su di lui pendono le accuse di tentato omicidio aggravato e maltrattamenti.
In carcere da quel momento, l’uomo, dopo essersi avvalso in un primo tempo della facoltà di non rispondere, nel marzo scorso aveva deciso di rispondere alle domande del sostituto procuratore Alessia Rosati, titolare del fascicolo.
Nel corso dell’udienza celebratasi stamane, lunedì 13 ottobre, è stata ascoltata la madre della vittima. L’avvocato Pier Mario Morra, che assiste l’imputato, aveva fatto richiesta di poter far accedere il suo assistito al rito abbreviato, condizionato dall’audizione di un testimone. Richiesta, questa, che era stata accolta dal gup Daniela Rita Tornesi. La madre della donna, che abita nello stesso stabile della figlia e del marito, è stata chiamata a deporre sull’accusa di maltrattamenti. Nulla di rilevante - avrebbe riferito - una coppia come molte altre, in procinto di separarsi.
I colpi inferti con il coltello, parrebbero cinque, non raggiunsero per poco un polmone e la pleura della donna che, ad oggi, come fatto sapere dalla sua legale, l’avvocato Gabriella Chiapella, sta bene.
"Il percorso risarcitorio è stato completato", fa sapere Morra.
"A prescindere dal risarcimento ottenuto dalle parti offese da me rappresentate - ha commentato l’avvocato Chiapella - e che ha evitato la loro costituzione di parte civile nel giudizio abbreviato concesso, resta la gravità e delicatezza della vicenda per la quale si attendono con fiducia le determinazioni del Tribunale”.
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