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Politica | 09 ottobre 2025, 12:21

Porto Vecchio di Sanremo, vertice in Comune sui "baretti": “Poste le basi per un’intesa”

Incontro tra i legali delle attività, del Comune e del gruppo Reuben Brothers. Soddisfazione al termine da parte dell'amministrazione

Porto Vecchio di Sanremo, vertice in Comune sui "baretti": “Poste le basi per un’intesa”

A pochi giorni dal consiglio comunale monotematico sul Porto Vecchio, l'amministrazione comunale di Sanremosi muove subito per portare avanti il dialogo con Portosole e Reuben Brothers, il gruppo incaricato dei lavori sulla grande opera cittadina. Al centro dell'incontro di questa mattina, a cui per l'amministrazione hanno partecipato il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella, sono stati i cosiddetti 'baretti', che si sono rivolti al Tar ligure per poter tutelare i propri interessi durante la realizzazione del nuovo waterfront. Un incontro positivo, a quanto emerge al termine, nel quale le parti in causa si sono tutte dette motivate a raggiungere una soluzione mirata a tutelare gli interessi di tutti.

La delibera di giunta della scorsa settimana, in cui vengono indicate le linee di indirizzo per gli interventi da eseguire, ha dato via a un importante dibattito per l'intera cittadinanza, dal consiglio comunale di lunedì 6 ottobre alle prese di posizione dei cittadini in merito: un discorso che coinvolge l'intera città e dal quale non poteva rimanere escluso il gruppo Reuben Brothers, che sarebbe richiamato a rivedere il suo progetto: dal tunnel sotto via Nino Bixio a Piazzale Vesco, passando per i baretti, che sono stati il fulcro dell'incontro avvenuto in Comune.

In questo momento infatti ci sono diversi ricorsi al Tar che sono stati presentati dagli esercenti nei confronti dell'azione del Comune. Una questione che prosegue ormai da tempo a colpi di carte bollate, il cui ultimo capitolo (almeno per quanto riportato dagli organi di stampa) risale a circa un anno fa, con la vittoria del ricorso che intimava all'ente matuziano di presentare la documentazione relativa al progetto di restyling dell’approdo storico della città dei fiori. Si è quindi tenuto un tavolo di discussione tra le parti, per riuscire ad arrivare a una soluzione che riesca a soddisfare tutte le parti in causa. Alla discussione erano infatti presenti i legali rappresentanti sia delle attività oltre a quelli del Comune di Sanremo e del Porto. 

"Un incontro cordiale - ha commentato il sindaco Alessandro Mager - nel corso della discussione abbiamo iniziato a porre le basi per un accordo futuro".

Il legame antico fra Sanremo e il Porto Vecchio
Sanremo ha da sempre intrecciato la propria storia con il mare e il suo porto: dal Medioevo all’Ottocento, il Porto Vecchio fu l’asse commerciale e sociale cittadino, dal quale partivano merci (in particolare agrumi) verso i mercati esteri. Nel corso dei secoli l’approdo è stato oggetto di continui ampliamenti e riqualificazioni, fino a raggiungere la capacità di ospitare oltre 200 imbarcazioni già nella prima metà del Seicento. Oggi il Porto Vecchio (distinto dall’adiacente Portosole) conta circa 400 posti barca turistici e ancora ospita alcuni pescherecci storici, con una forte presenza di spazi “a terra” destinati alla socialità, alla ristorazione e alle attività legate alla movida. 

Proposte e acquisizioni preliminari
Nel 2018 il gruppo Cnis, tramite Portosole, aveva presentato un proprio progetto per il rilancio del Porto Vecchio. Più recentemente, nel gennaio 2024, è stato formalizzato il passaggio transattivo che ha affidato a Reuben Brothers la nuova società Porto di Sanremo (succeduta a Porto San Francesco), con l’obiettivo di guidare il restyling dell’approdo storico. 

Criticità e opposizioni già manifestate
Le associazioni sportive (Yacht Club, Canottieri) e gli operatori portuali (Timone, Luvassu) hanno sollevato ripetutamente obiezioni tecniche e pratiche: ritengono che molte migliorie concordate nelle fasi di gara siano state cancellate o modificate nei progetti esecutivi, penalizzando la fruibilità e l’operatività delle strutture. In particolare, le associazioni sportive contano su canali di manovra adeguati e su una corretta distribuzione dei pontili, mentre i “baretti” temono che le nuove sistemazioni interferiscano con la loro attività in fascia costiera. 

L’entità dell’intervento e le questioni tecniche
Il progetto complessivo è stimato attorno ai 110 milioni di euro. Prevede, fra le altre opere, un tunnel sotto via Nino Bixio (alto circa 5 metri, con scavo fino a 7–8 metri) per connettere il porto alla città, un parcheggio interrato da 135 posti, dragaggio del fondale, ridefinizione dei moli e pontili. Per i “baretti” è previsto un indennizzo annuo (circa 40.000 euro) durante i lavori e al termine la loro rimodulazione dovrà garantire superfici almeno equivalenti (fino al +30 %) rispetto ad oggi. Un nodo è anche quello archeologico: durante scavi sotterranei è frequente imbattersi in reperti che rallentano i cantieri. 

Le aspettative e i timori legati all’impatto
Uno dei temi più dibattuti è la durata stimata dei lavori (circa quattro anni) e le implicazioni sulla viabilità urbana, sull’economia delle attività commerciali e sui flussi turistici, in particolare durante momenti nevralgici come il Festival di Sanremo. Anche la discussione politica interna alla maggioranza ha mostrato divergenze: c’è chi sostiene di mantenere il progetto originario dell’architetto Calvi e chi invece spinge per il tunnel “alto” a 5 metri.

Elia Folco

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