Il Nazionale

Cronaca | 09 ottobre 2025, 18:29

Violenza e minacce al controllore del treno per un resto mancato: due giovani a processo

I fatti avvennero sul convoglio che da Fossano conduce a Cuneo nel luglio 2021

Violenza e minacce al controllore del treno per un resto mancato: due giovani a processo

Spintoni e un’ “escalation di aggressività”. Questo quanto accaduto ad un controllore sul convoglio Fossano-Cuneo in un tardo pomeriggio del luglio 2021. L'uomo, terrorizzato da due passeggeri, fu costretto a chiudersi in fondo al treno, dietro una porta vetri, per sfuggire. I presunti responsabili, due ragazzi di origine nigeriana, F.J. e O.I., rispettivamente di 31 e 22 anni, sono accusati di violenza e minaccia a capotreno.  

Come spiegato in aula dal controllore, che quel pomeriggio stava effettuando la verifica dei titoli di viaggio, i due ragazzi avrebbero dato in escandescenza a causa di un mancato resto: “Dissero di non avere il biglietto - ha ricordato in aula -; uno di loro affermò di voler pagare per entrambi, ma pretese uno sconto. Con fare arrogante. Io risposi che non era in mia facoltà accettare la sua richiesta”.

I due ragazzi pagarono con una banconota da 50 euro ma il controllore, non avendo il resto(35 euro), diede loro uno scontrino con il quale avrebbero potuto richiedere quanto dovuto alla sezione di Cuneo.

Eravamo arrivati alla stazione di Centallo - ha proseguito -. Ero sceso per far ripartire il treno e quando sono risalito a bordo stavo per riprendere a controllare i biglietti, ma loro due mi bloccarono pretendendo il resto. Gridavano ‘dammi i soldi’. Ho spiegato di nuovo che di lì a 10 minuti avrebbero potuto ritirarli alla stazione di Cuneo, ma hanno iniziato a spintonarmi, gridandomi addosso in una escalation di aggressività”.  

Terrorizzato, il capotreno scappò in fondo al convoglio dietro una porta a vetro che i ragazzi avrebbero iniziato a prendere a manate: “Temevo potessero scardinare la porta - ha continuato -, così ho chiamato la Polfer. L’agente mi ha rassicurato, dicendomi che alla stazione di Cuneo ci sarebbero stati i colleghi della Polizia. Ho anche avuto l’impressione che uno dei due ragazzi mi stesse filmando. Nei giorni successivi non ero sereno, avevo il timore che mi avessero filmato per rintracciarmi”. 

In aula sono stati chiamati a testimoniare anche alcuni passeggeri che assistettero alla vicenda. Il 13 aprile prossimo si ascolterà l’agente Polfer.  
 

CharB.

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