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Politica | 07 ottobre 2025, 17:55

Aggressione medici nei pronto soccorso, Riboldi: "In corso gara per mettere le guardie armate"

L'assessore replica così ad Unia (M5S), dopo che 7 medici ed infermieri sono stati feriti all'ospedale di Ciriè

Aggressione medici nei pronto soccorso, Riboldi: "In corso gara per mettere le guardie armate"

Dopo le aggressioni a medici ed infermieri, nei pronto soccorso dei Piemonte arrivano le guardie armate. Dopo gli ultimi episodi della scorsa settimana, quando sette operatori sanitari dell'ospedale di Ciriè sono stati feriti da un esagitato, i sindacati avevano sollecitato la Regione chiedendo "la presenza continua di vigilanza armata".

Dal Grattacielo a distanza di pochi giorni arriva la risposta. "È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i Pronto soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno”. A chiarirlo l’assessore Federico Riboldi, rispondendo all’interrogazione del consigliere regionale del M5S Alberto Unia.

Le misure contro le aggressioni 

Ma non è l'unica misura che la Regione intende mettere in campo per garantire sicurezza agli operatori sanitari. Riboldi ha aggiunto infatti che con l’aggiornamento di giugno del “Progetto accoglienza e umanizzazione in Pronto soccorso” è prevista la presenza di un referente per la gestione dei conflitti con gli utenti in attesa, così come la figura dell’assistente in sala d’attesa, da reperire nell’ambito delle associazioni di volontariato, che possono svolgere il ruolo di mediatore delle relazioni tra il personale sanitario e i cittadini. 

Nelle strutture di più elevata complessità, viene prevista la figura dello psicologo interno al Pronto soccorso, il cui intervento è rivolto non solo ai pazienti ed agli accompagnatori, ma anche agli operatori sanitari. Per quanto riguarda nel dettaglio l’Asl To4, dove si trova appunto l'ospedale di Ciriè, sono già stati realizzati diversi interventi come "l'installazione di dispositivi di videosorveglianza; presenza di un servizio di vigilanza non armato, con la localizzazione del personale di vigilanza accanto al punto triage; intensificazione dei passaggi delle forze dell’ordine".

Cinzia Gatti

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