Il Consiglio comunale monotematico di ieri a Sanremo sul progetto di restyling del porto vecchio ha confermato quanto già evidenziato dall’amministrazione comunale e, a dimostrazione dell’importanza dell’argomento, ha visto dopo tanto tempo, nuovamente un buon numero di spettatori. C’è grande interesse attorno ad un intervento che, oltre a cambiare totalmente il waterfront nella zona centrale della città, creerà non pochi problemi per (si spera non di più) ben quattro anni.
I temi sono stati diversi e molti sono stati gli interventi di maggioranza e opposizione, senza dimenticare quelli dell’ingegnere Danilo Burastero, responsabile unico del progetto e dirigente del settore lavori pubblici di palazzo Bellevue. Quelli più importanti, sui quali comunque il governo cittadino si era già espresso, sono relativi al tunnel sotto via Nino Bixio e a piazzale Vesco. Un altro ha riguardato sempre la galleria da costruire, per la quale è nata una discussione tra chi la considera fondamentale e di pubblica utilità per consentire l’unione tra il futuro approdo navale e la città e chi, invece, avrebbe preferito far spendere i 20 milioni previsti in altre opere pubbliche. L’amministrazione propende per un tunnel a 5 metri di altezza, per consentire (in prospettiva) il passaggio di mezzi pesanti. Questa scelta comporta uno scavo che raggiungerebbe 7–8 metri di profondità, con maggiori costi e complessità tecniche. Per piazzale Vesco l’intenzione è di mantenerlo libero e a uso pubblico, con l’eventualità di impiegarne la banchina per ormeggi solo in contesti di evento. Altri temi dibattutti sono stati: il parcheggio interrato da 135 posti auto sotto la superficie, collegato al tunnel e le opere marine con il dragaggio del fondale, la ridefinizione dei moli e le modifiche ai pontili.
Ma anche le opere a terra, tra cui i plateatici, la gestione dei 'baretti', la viabilità, e l’effettiva compensazione dei posti auto: sono stati infatti sollevati dubbi sull’adeguatezza del progetto definitivo rispetto alle versioni iniziali. Senza dimenticare che il cantiere e l’impatto sulla viabilità cittadina, specialmente nei periodi di maggiore afflusso come il Festival, saranno criticità da monitorare. Durante il dibattito, l’ingegnere Danilo Burastero, responsabile unico del progetto e dirigente del settore lavori pubblici, ha difeso la logica delle scelte, chiarendo che le aree coinvolte sono demaniali e comunali, che le concessioni dei chioschi resteranno sotto il controllo comunale (con diritto di prelazione per gli attuali gestori). L’opposizione ha presentato diversi ordini del giorno (come la costituzione di una commissione indipendente, la partecipazione di tecnici delle associazioni nei tavoli, report periodici), tutti respinti con una larga maggioranza.
I prossimi passaggi riguardano la conferenza dei servizi, che dovrà essere propedeutica all'inizio dei lavori. Quando? Difficile dirsi al momento. Il progetto di restyling del porto vecchio ha una stima complessiva di spesa intorno a 110 milioni di euro. La società promotrice è la Porto di Sanremo Srl, acquisita dal gruppo Reuben Brothers, già proprietario di Portosole. L’opera sarà realizzata in lotti, per evitare di paralizzare completamente il porto durante l’intervento. I concessionari dei ‘baretti’ riceveranno un’indennità di 40.000 euro l'anno durante i cantieri, e al termine dei lavori verranno garantite superfici almeno pari (fino al 30 % in più) rispetto a quelle attuali. C'è anche il nodo 'archeologico': spesso, in occasione di lavori sotterranei vengono trovati reperti che rallentano le operazioni. Sul fronte delle indagini tecniche, per la realizzazione del tunnel lo scavo previsto arriva fino a circa 7 metri di profondità e, nelle fasi preliminari, sono state effettuate perforazioni fino a 4,5 metri sotto il piano stradale.
La preoccupazione è ovviamente nella durata dei lavori e nell'impatto che avranno sulla situazione viaria e commerciale del centro della città. Non solo nei periodi estivi, quando la popolazione aumenta a dismisura ma anche (e soprattutto) nei momenti chiave del turismo fuori stagione: in particolare nelle settimane dedicate al Festival di Sanremo, quando arriva la 'Classicissima di primavera' e nel weekend dei carri fioriti. Senza dimenticare le problematiche per ristoranti, bar ed esercizi commerciali in genere nei luoghi della 'movida', tra piazza Bresca e via Gioberti. Situazioni che dovranno essere analizzate con attenzione per evitare che, nei quattro anni previsti per i lavori, l'economia della città possa calare vistosamente.
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