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Politica | 04 ottobre 2025, 18:05

Silvia Salis alla Leopolda: "All’Italia serve un Ministero del Futuro"

Intervenendo alla kermesse di Matteo Renzi in corso a Firenze, la sindaca di Genova ha sottolineato l’importanza di progettare il futuro e non subirlo. “Immaginare il futuro invece richiede scelte coraggiose, decisioni che riguardano energia, transizione ecologica, tutela di un’industria sostenibile il futuro non si eredita, ma si progetta”

Silvia Salis alla Leopolda: "All’Italia serve un Ministero del Futuro"

"Siamo in un momento in cui il futuro ci spaventa. La congiuntura internazionale, le guerre… Tutto questo ci porta a concentrarci sul presente e a guardare al futuro con grande preoccupazione. Ma il futuro non è qualcosa che ci viene consegnato, non è qualcosa che arriva da sé. Il futuro si prepara, il futuro non si eredita, ma si progetta. E in questo credo che la politica abbia una grande responsabilità: amministrare oggi senza perdere di vista ciò che accadrà domani. Occuparsi dei problemi di oggi significa anche cercare di risolverli pensando a quello che succederà tra vent’anni". Così Silvia Salis, sindaca di Genova, intervenendo alla Leopolda 13, la kermesse di Matteo Renzi in corso a Firenze.

"E questo credo sia il luogo adatto per parlare di futuro, perché la Leopolda, che conosco bene avendoci partecipato più volte, fa anche parte della storia della mia famiglia: mio marito vi ha contribuito negli anni. Qui si fanno proposte", ha aggiunto Salis, "e quindi ci chiediamo che tipo di futuro vogliamo, ed è questa la domanda che ci poniamo".

"Il senso della politica è governare oggi per costruire un futuro per tutte e tutti", ha spiegato la sindaca. "Dobbiamo essere architetti del futuro e occuparci di quei temi che oggi sono parte della quotidianità e che, con il tempo, diventano emergenze che si presentano a chi amministra città e Paese. La sostenibilità, i cambiamenti climatici, il lavoro, i salari: sono tutti argomenti che viviamo ogni giorno, ma ci obbligano a pensare al futuro. Proprio perché qui si fanno proposte, perché qui è un luogo in cui immaginare ciò che ci attende o lanciare nuove idee, voglio dare una suggestione: credo che all’Italia serva un ministero del futuro".

"Un ministero", ha sottolineato Salis, "che si occupi in modo trasversale di capire tutto ciò che accade nel Paese e ciò che fanno gli altri ministeri, valutando se è utile e come influirà sul futuro. La politica è costretta a occuparsi del quotidiano e, purtroppo, un grande limite è inseguire il consenso: per farlo è difficile preoccuparsi del futuro. Immaginare il futuro invece richiede scelte coraggiose, decisioni che riguardano energia, transizione ecologica, tutela di un’industria sostenibile, scelte che tutti noi compiamo ogni giorno nella nostra vita".

"Questo non deve essere un ministero astratto, ma un ministero che collabori con gli altri ministeri", ha continuato la sindaca di Genova, "e che, in più, certifichi le loro azioni. Quando pensiamo a una grande opera o a una grande infrastruttura, servirebbe una certificazione del ministero del futuro che dica: 'Questa cosa è necessaria o serve solo per ottenere consenso oggi? Come sarà vista tra vent’anni ciò che oggi genera applausi?' Credo quindi che la politica debba impegnarsi di più in questo: non inseguire l’applauso immediato, ma capire se, nella storia, quel gesto sarà ricordato positivamente. Questa è una grande responsabilità. Si parla tanto di cantieri e grandi opere, ma penso che il ministero del futuro debba essere un cantiere permanente, capace di superare la malattia del taglio del nastro".


 

Redazione

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