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Politica | 30 settembre 2025, 09:18

Strada Gamba di Bosco, via libera definitivo in Consiglio comunale ad Alba. La minoranza: "Cittadini non ascoltati"

Variante approvata, il sindaco Gatto parla di scelta storica. Residenti e opposizioni sollevano criticità su tracciato e costi

Strada Gamba di Bosco, via libera definitivo in Consiglio comunale ad Alba. La minoranza: "Cittadini non ascoltati"

Nel Consiglio comunale di ieri è arrivato il via libera definitivo alla variante parziale al Piano Regolatore, passaggio che apre ufficialmente la strada al progetto della Gamba di Bosco: una nuova bretella viaria pensata per collegare la rotonda “della Vigna” con il quartiere di San Cassiano.

Il sindaco Alberto Gatto ha commentato la decisione con grande soddisfazione. "Si tratta di un risultato storico. Con questa scelta non ci limitiamo a parlare di viabilità, ma affermiamo una visione di città che guarda avanti, che investe sulle infrastrutture per risolvere problemi concreti e migliorare la vita quotidiana dei cittadini. Dopo decenni di attesa e discussioni, oggi finalmente mettiamo un punto fermo: la strada Gamba di Bosco si farà."

Secondo l’Amministrazione, l’opera rappresenterà un tassello strategico per alleggerire il traffico nella zona di corso Europa e corso Piave, garantendo maggiore fluidità alla mobilità cittadina. "Abbiamo dimostrato – ha aggiunto Gatto – che la politica può tornare a essere decisione, responsabilità e coraggio. La nuova strada non è soltanto un’infrastruttura: è il simbolo di una comunità che sa guardare al futuro, che vuole crescere e che sceglie di farlo con determinazione."

Non sono mancati tuttavia i rilievi critici nelle scorse settimane. I residenti della zona hanno depositato un’istanza formale in Comune, chiedendo attenzione per un’area da sempre considerata cuscinetto fra agricolo e industriale e sottolineando i rischi di un consumo eccessivo di suolo.

Rispetto all'approvazione della variante parziale 16 il consigliere comunale Emanuele Bolla ha commentato: "Non ci sono ragioni per spostare la strada da dov'era prevista nel piano regolatore. Non è arrivata nessuna spiegazione convincente e abbiamo preso atto che il Sindaco non ha voluto ascoltare i cittadini e ha ignorato il comitato di quartiere che chiedeva maggiori approfondimenti. Ora ci troviamo di fronte all'assurda situazione per cui è prevista una strada che dovrebbe essere il confine tra le aree urbanizzate e la campagna: da una parte la città, dall'altra la campagna, dove però sono stati mantenuti diritti edificatori per un palazzo di oltre 11 metri e 4.000 metri quadri di capannoni. Una situazione assurda che non sta in piedi, sia dal punto di vista urbanistico, che ambientale. Credo che sia giusto discutere di questi temi con il quartiere e siamo disponibili a fare un dibattito pubblico sul tema anche con il Sindaco, ma nella città e non chiusi nei palazzi."

Nel frattempo la minoranza ha presentato un documento per chiedere che i terreni oggi destinati a espansione urbanistica vengano destinati ad area parco e nel merito Emanuele Bolla ha spiegato: "Il ragionamento è semplice: la strada non doveva costruire il comune con i soldi dei cittadini, ma era la condizione per l'edificabilità delle aree. Ora il ragionamento decade, dal momento che i costi della costruzione saranno a carico della collettività, e quindi pensiamo che sia eticamente corretto che le aree tornino a destinazione parco. La nostra è una proposta seria per dare un grande parco al servizio dei quartieri San Cassiano, Piave e Masera in una logica di riduzione di consumo del suolo e rispetto dell'ambiente".

redazione

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