Era proprio lui il trentottenne biondo che, a Moretta, in un caldo pomeriggio del luglio 2022, tentò di rapinarlo dopo che aveva appena effettuato un prelievo allo sportello.
A spiegarlo in aula era stato il 67enne che aveva deciso di costituirsi parte civile nel procedimento a carico di A.Z., accusato in Tribunale a Cuneo per aver cercato di derubarlo minacciandolo con un coltello: “Erano circa le cinque e venti quando uscii in macchina per andare a fare la spesa – aveva spiegato la vittima -. Mi ero fermato alla posta per prelevare 600 euro. Dietro di me c’era un ragazzino biondo”.
Nella mattinata di oggi, martedì 30 settembre, è arrivata la sentenza: cinque anni di carcere, 2 mila euro di multa e 3 mila euro di provvisionale alla parte civile.
L'accusa mossa a A. Z., sostenuta dal pubblico ministero Francesca Lombardi, era aggravata perché la vittima aveva appena terminato l’operazione di prelievo: “Dopo essere salito in macchina e aver aperto il finestrino – aveva continuato il 67enne – mi sono ritrovato davanti A.Z. che, puntandomi un coltello addosso, mi disse che se non gli avessi dato i soldi mi avrebbe tagliato la gola. Io istintivamente lo bloccai e gli risposi che non gli avrei dato nulla. Lui iniziò a spingere, io tenni premuto il clacson e lui scappò”.
Nel corso del processo, il pensionato era stato sottoposto dal pubblico ministero a individuazione fotografica e aveva riconosciuto l’imputato dal frame estrapolato dalle immagini del circuito dell’ufficio postale: “Aveva la barba lunga - aveva ricordato - indossava un cappellino, una catenina, una maglietta scura e pantaloni lunghi. Ho notato che aveva un giubbotto legato in vita”.
Ma ad incastrare A.Z. furono alcune immagini estrapolate da una videocamera di sorveglianza posta in una tabaccheria. Nel fotogrammi si vede l'imputato salutare un conoscente mentre stava comprando le sigarette. "Era lui", ha detto nel corso dell'ultima udienza l'amico, chiamato a testimoniare.
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