Consumo di droga e spaccio a cielo aperto in centro storico, problemi eterni di microcriminalità nella zona di Prè, del Ghetto e della Darsena di Genova: nonostante l'impegno sul territorio, mentre si lavora ad un rafforzamento dei presidi integrati, gli episodi di degrado urbano si riaffacciano.
Sono stati quasi una decina gli arresti o i fermi per reati connessi allo spaccio o all'uso di sostanze nelle ultime tre settimane, tutti intorno al centro storico di Genova.
Problemi periodici, interventi nel tempo non risolutivi, mentre dal territorio l'appello è ad agire sulle cause per evitare la migrazione da un sestiere all'altro: potrebbero anche arrivare aggiustamenti nei prossimi mesi nelle politiche di sicurezza, dopo il cambio del modello avviato in piena estate con l'entrata in vigore delle nuove modalità operative di controllo da parte delle forze dell'ordine, polizia locale compresa, per il pattugliamento delle zone della città vecchia. Non tutte accostabili piuttosto isole cucite insieme, realtà diverse, soggette a problematiche differenti in tema di sicurezza.
Non è tempo di bilanci quanto di percezione: nelle zone più vicine a Caricamento, tra via Balbi, via Gramsci, via Prè e via del Campo e limitrofi - la sensazione è di minore passaggio delle pattuglie - in particolare della Locale - nelle ore serali, tassello che negli anni era diventato parte integrante del lavoro di controllo e deterrenza.
Vale per via Prè in particolare, universo a sé, ma che per altre aree della città vecchia, tra la Nunziata, via Cairoli e Garibaldi, zone dove se un fenomeno di illegalità improvvisamente scompare, è per ricomparire spesso in un'area attigua. E' così, almeno in questo frangente, per Cairoli dove dopo le recrudescenze delle spaccate dei mesi scorsi a negozi, locali, ristoranti, al momento la quiete apparente fa alzare la necessità di interlocuzioni, per lavorare ora su una maggiore vitalità della zona, un maggiore coordinamento tra sicurezza e potenziamento del presidio del territorio.
Qui, dove lo scorso inverno il fenomeno delle spaccate con tombini divelti usati per sfondare vetrine di bar, agenzie immobiliari, negozi, a scopo di rapina, aveva fatto scattare un innalzamento del livello di sicurezza con passaggi orari cadenzati e preventivi di pattuglie, nella notte, la situazione al momento tiene. Ma restano sacche di degrado. Pochi isolati e le piazzette, i vicoli, diventano area di consumo di droga, il problema schiacciante resta l'uso di crack, lo spaccio. Più in basso, a Prè, c'è chi non ha resistito e deciso di cedere, attività o abitazioni che siano, per le difficoltà della zona, dove anche le forze dell'ordine 'agiscono come possono - raccontano i residenti - spesso loro stessi in difficoltà". E la necessità di sicurezza è tangibile.
Il monitoraggio è periodico, ma sotto pelle la speranza è di veder mettere in campo un progetto più ampio: azioni socio-sanitarie e la collaborazione interistituzionale rivolta a migliorare la qualità della vita con un approccio integrato ai problemi esistenti. Prima di ulteriori peggioramenti.
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