Alba ha deciso di provarci: diventare Capitale italiana dell’arte contemporanea nel 2027.
Il progetto presentato oggi, venerdì 26 settembre nel Comune di Alba, si chiama “Le fabbriche del vento”, prende il titolo da due grandi tele di Pinot Gallizio e porta con sé un’idea ambiziosa: trasformare una città e il suo territorio in un laboratorio permanente di innovazione culturale, sociale ed economica.
“Alba 2027 è la sfida con cui vogliamo trasformare la città in un laboratorio culturale diffuso. La nostra comunità, forte delle sue radici e della sua identità, si apre al dialogo con i linguaggi dell’arte contemporanea e con figure di primo piano del panorama internazionale, innescando relazioni nuove tra memoria e futuro, centro e periferia, cultura e impresa”, dichiara il Sindaco di Alba Alberto Gatto, in accordo con l’Assessora alla Cultura e Turismo Caterina Pasini.
La candidatura non è solo un titolo da conquistare. È un programma che vuole durare nel tempo: mostre, residenze, produzioni site-specific, iniziative educative. Un filo rosso che attraversa i quartieri del centro e delle periferie, le scuole e gli ospedali, fino alle campagne delle Langhe.
La Città di Alba con il dossier “Le fabbriche del vento” è una delle quattro città finaliste, con il Comune di Foligno in aggregazione con il Comune di Spoleto, il Comune di Pietrasanta ed il Comune di Termoli. Le quattro finaliste presenteranno alla giuria i propri dossier per la selezione in un incontro di approfondimento della candidatura al Ministero della Cultura a Roma mercoledì 16 ottobre 2025. La proclamazione della città vincitrice avverrà entro il 30 ottobre.
A guidare il progetto c’è il Comitato Alba Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027, formato dalla presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, dal sindaco Alberto Gatto e da Nicolas Ballario come segretario.
“Questo incontro curatoriale diventa manifesto del progetto di Alba 2027: valorizzare il proprio patrimonio culturale rendendolo materia viva di confronto, innescare cortocircuiti generativi tra epoche, pratiche e immaginari, e affermare l’arte come strumento di consapevolezza, provocazione e risignificazione - spiega Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente del Comitato Alba capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 - . Per questo non ci limiteremo a proporre eventi, ma progetteremo una Biennale delle Langhe, dal 2027 in avanti, diffusa nei paesaggi vitivinicoli patrimonio Unesco e pensata come lascito permanente”.
L’assessora alla Cultura del Piemonte, Marina Chiarelli, portando i saluti del presidente Alberto Cirio, ha dichiarato: “La presenza di Alba nella selezione finale delle candidature a Capitale italiana dell’arte contemporanea è motivo di grande orgoglio. È un viaggio che parte da lontano, dalle opere e dalle azioni di Pinot Gallizio, che ha creato una cultura capace di diffondersi, trasformarsi e generare pensiero e movimento. Questa candidatura conferma il Piemonte come sistema dell’arte contemporanea diffusa e, allo stesso tempo, valorizza una città che unisce arte, paesaggio ed enogastronomia in un costante fermento culturale. Io vedo questo territorio come un laboratorio, un luogo che sa raccontarsi perché è bello. E avete avuto la fortuna di contare su imprenditori illuminati che hanno restituito tantissimo al territorio”.
All’incontro era presente anche Simone Manzone, sindaco di Guarene e consigliere provincialeche ospita nel suo Comune con grande orgoglio la Fondazione Sandretto: nelle sue parole, entusiasmo e sostegno al progetto, insieme alla convinzione per le ricadute positive che potrà generare.
In programma ci sono grandi mostre: una dedicata proprio a Gallizio, reinterpretato alla luce delle sfide contemporanee, e un’altra su Roberto Longhi, storico dell’arte del Novecento, riletta attraverso lo sguardo di un artista internazionale.
La candidatura si fonda sul concetto di “Capitali Sorelle”: Alba in rete con Bra, Neviglie, Guarene, Alta Langa, Roero e Monferrato. Non un’unica città ma un territorio intero, sostenuto da una rete di fondazioni e realtà economiche: Fondazione CRC, Fondazione Ferrero, Fondazione CRT, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Ente Fiera di Alba, Confindustria, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori Cuneo, Confartigianato, Associazione Commercianti Albesi, Centro Studi Beppe Fenoglio, Banca d’Alba, Fondazione Radical Design, Cantine Ceretto — che garantiscono il radicamento e la sostenibilità a lungo termine. L’obiettivo è costruire un modello di capitale culturale allargata, radicata nel tessuto locale e allo stesso tempo aperta al mondo.
In un territorio ricco di identità, tradizioni, innovazione e sperimentazioni artistiche, Alba si propone come luogo-pilota in cui dare espressione a interventi e iniziative legate all’arte contemporanea, ispirate da una visione trasformativa e generativa della creatività artistica, e capaci di coinvolgere personalità di primo piano del panorama artistico attuale, come Maurizio Cattelan, Francesco Vezzoli, Tomàs Saraceno, Yuri Ancarani, Chiara Camoni, Guglielmo Castelli, Giulia Cenci, Diego Marcon, Masbedo, Marinella Senatore, Patrick Tuttofuoco e molti altri. Un cartellone che lega mostre e residenze a interventi diffusi: dagli spazi storici ai fondi sfitti del centro cittadino trasformati in luoghi espositivi.
La programmazione culturale di Alba 2027 comprende alcuni Progetti Diffusi, che coinvolgono altre istituzioni e realtà culturali consolidate del territorio, come la Fondazione Ferrero, con un’importante esposizione dedicata a un protagonista dell’arte contemporanea, e Radis, progetto ideato e promosso dalla Fondazione Arte CRT che per l’edizione del 2027 si sposterà da Cuneo ad Alba, invitando un artista a realizzare un’opera site-specific in dialogo con il territorio e la comunità.
L’ex casa Miroglio, che presto sarà completamente di proprietà del Comune, è inserita nel dossier, in modo che possa diventare un polo culturale, trovando spazio per mostre, momenti di dialogo e di confronto sull’arte. “Si tratta di un progetto ambizioso ma anche strategico - spiega Gatto - ,Alba non ha mai avuto uno spazio dedicato alla cultura come potrà essere l’ex palazzina Miroglio”.
Tra i Progetti Diffusi rientra anche Vigne d’arte , l’iniziativa dedicata al rapporto tra arte e vino, che prenderà forma dal rapporto di scambio tra le cantine vinicole del territorio e gallerie d’arte italiane e internazionali; e infine la città di Alba in collaborazione con la Fondazione Ospedale Alba-Bra realizzerà interventi artistici negli spazi dell’Ospedale.
Il calendario di “Alba 2027” comprende attività educative, open call per artisti emergenti, workshop, festival e progetti di accessibilità pensati secondo i principi del design for all.
A supporto ci saranno media partner di peso: Sky Arte e Il Giornale dell’Arte, che cureranno attività legate alla scoperta del territorio attraverso arte, musica e performance.
La candidatura di Alba non è pensata come un evento di un anno, ma come una strategia culturale duratura. Un modello di capitale diffusa, capace di generare ricerca, produzione artistica e nuove forme di partecipazione. “Le fabbriche del vento”, come voleva Gallizio, non è un titolo poetico: è un’idea concreta di trasformazione collettiva.
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