Franco Civallero, esponente di minoranza di Forza Italia nel Consiglio comunale di Cuneo ha affrontato il problema della sicurezza e dell’ordine pubblico in città. “Le mie considerazioni - ha detto - non sono un atto di accusa alle Forze di sicurezza, Polizia Municipale compresa, alle quali va l’apprezzamento per il lavoro svolto. In questi ultimi mesi, però, purtroppo abbiamo appreso di alcune incresciose situazioni che si sono verificate. Come la chiusura, per ordine del signor Questore, di un bar in corso Nizza, per le sue frequentazioni alquanto dubbie. O il tentativo di aggressione nei confronti di una giovane da parte di un extracomunitario, vicino al Rondò dei Talenti”.
Ancora Civallero: “Questi sono episodi di una notevole gravità, ma tante sono le situazioni che non vengono nemmeno denunciate. La realtà è che le persone hanno paura e tutto ciò non è limitato ad alcune zone, ma ormai si sta espandendo in tutta la città”.
Poi, le stoccate conclusive: “Politicamente devono essere prese decisioni - non si possono concedere licenze commerciali e permessi di soggiorno a chiunque lo richieda - e bisogna saper dire di no anche a costo di perdere qualche voto. Inoltre, va completato l’organico della Polizia Urbana: e se non è ancora sufficiente bisogna integrarlo ulteriormente. Vorrei una risposta che non sia il solito tentativo di sminuire i fatti accaduti, insieme alla promessa di cercare di risolvere il problema”.
Il dibattito
Paolo Armellini (Indipendenti) ha affondato i colpi: “Il problema c’è, è grave, frequente e sempre più esteso sul territorio. Questa Amministrazione non è che ha fatto nulla, ma sta agendo in ritardo e non sempre nella direzione giusta. Alcuni suggerimenti? Portare la luce e il presidio del territorio dove ci sono le ombre, Porre fine al vergognoso stato di abbandono della Stazione ferroviaria, completare l’organico della Polizia locale con copertura 24 ore su 24 festivi compresi e impianti di videosorveglianza attivi sempre, percorsi di integrazione con progetti di formazione teorico pratici per le persone emarginate e lavori socialmente utili”.
Nel dibattito ha difeso l’operato dell’Amministrazione, Elio Beccaria (Cuneo Civica): “Lo scorso sabato ero al Movicentro dove si è svolta l’apertura del Social Food. Non è solo un bar o un centro di distribuzione, ma un luogo di integrazione e di aggregazione, con aziende agricole locali, capace di far splendere una nuova e grande luce in quella zona. Il vicepresidente della Fondazione che gestisce la struttura, Kader Toure, ha ringraziato gli Amministratori comunali per l’importante risultato raggiunto, aggiungendo che gli immigrati a Cuneo si sentono a casa. Se riusciamo tutti insieme a mantenerla accesa, quella luce potrà diventare un punto di riferimento. È giusto sottolineare i problemi della città, però cerchiamo anche di evidenziare il bene e le belle notizie che ci sono e alle quali bisogna dare il giusto riscontro”.
In sintonia Claudia Carli del Pd: “È necessario trovare la giusta misura per ripristinare i legami di coesione sociale in quelle aree urbane più a rischio. Come? Attraverso la partecipazione diretta. È quella la formula giusta per poter iniziare a sentire la città più sicura per tutti. Però, le chiedo una cortesia consigliere Civallero, quando lei cita i permessi di soggiorno: siamo realisti non è il Comune che li rilascia e la sicurezza in città non è solo questione di migranti”.
Ancora dall’opposizione il consigliere Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia): “Il Social Food è un ottimo progetto. Bisogna rivitalizzare le aree che hanno problemi di sicurezza, così da portare integrazione e da prevenire fatti violenti per fare in modo che si crei una socialità più estesa”.
La parola all’assessora Clerico
Le risposte alle richieste di Civallero le ha date l’assessora alla Polizia Locale, Parità, Antidiscriminazioni e Personale, Cristina Clerico: “Stiamo dedicando tante risorse, tanto tempo e tanta fatica per cercare di elaborare le migliori strategie volte a garantire la sicurezza in città. Nessuno ha mai sminuito il problema in questi anni. I dati reali però ci dicono che il territorio è controllato in modo capillare e costante dalle Forze dell’Ordine. Come ad esempio per quanto riguarda le violazioni dell’Ordinanza Daspo, che consente di costruire i presupposti perché poi il Questore emetta il provvedimento. Nel solo 2025 è avvenuto 48 volte”.
Sulla Polizia Municipale: “Gli operatori attivi sono 48, non 70 come si sente dire. Purtroppo gli Enti locali, anche il Comune di Cuneo, è sotto organico in tutte le funzioni. Quindi organici ridotti, ma operatività piena con le forze di cui disponiamo”.
Un passaggio sulla città: “Le luci non sono solo quelle dell’illuminazione pubblica, peraltro in grande ammodernamento. Sono anche e soprattutto quelle della città che vive, della città fatta da tutte e tutti noi, da tutte le realtà che partecipano a mantenerle accese. Sono contenta quando riusciamo a parlare di sicurezza perché lo facciamo in modo corretto e senza generare allarmi, ma creando attenzione e senza sminuire l’importanza del tema sul quale cerchiamo di migliorare sempre di più”.
L’intervento della sindaca Manassero
La sindaca Patrizia Manassero: “I permessi di soggiorno non li rilascia il Comune, ma è compito del Ministero degli Interni attraverso le Prefetture e le Questure. Però di un intervento ci occupiamo. Le procedure per avere il permesso richiedono tempo e lasciano le persone in attesa, chiuse in un limbo sul territorio. Su questo aspetto, come Amministrazione stiamo lavorando con i Servizi Demografici e i Servizi Sociali del Comune, insieme al mondo del Terzo Settore e con Prefettura e Questura, perché durante l’attesa non si generi un percorso di irregolarità e anche di possibile delinquenza".
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