Assolto per non aver commesso il fatto. È questa la sentenza emessa dal tribunale di Cuneo nei confronti di J.A., 46enne di origine sinti, accusato di aver aperto il fuoco contro la roulotte di una coppia di nomadi di via Passatore a Cerialdo. Era il febbraio 2020.
I motivi che si sarebbero celati dietro ai cinque proiettili sparati da una pistola calibro 38, secondo la Procura, non sarebbero stati di natura razziale come era sembrato alla comunità sinta in un primo momento. Di mezzo ci sarebbe invece una “fuitina”. Ad averlo detto chiaramente in aula era il destinatario di quell’avvertimento: un 28enne che all’epoca frequentava la figlia dell’imputato. Quest’ultimo, attualmente in carcere per altri reati e su cui grava la recidiva specifica, era accusato in tribunale per minacce gravi e detenzione illecita di arma da fuoco, perchè non l’avrebbe mai denunciata. “Con J.A. avevo avuto delle discussioni giorni prima - aveva detto il ragazzo - Avevo convissuto qualche mese in Toscana con sua figlia. Questa 'fuitina' l’abbiamo fatta due volte: la prima volta lei era minorenne, la seconda maggiorenne. Io mi ero lasciato con la mia compagna ma poi siamo tornati insieme. Tre mesi prima di quella notte lui mi aveva detto di rimanere a casa mia in Toscana e che lei sarebbe rimasta con lui”.
Ma quella pistola, non fu mai ritrovata. Impossibile, dunque, affermare con certezza che l’autore del gesto, nonché proprietario dell’arma, fosse J.A. Sull’assoluzione dell’uomo deciso dal giudice, contro la richiesta di condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere e 6.600 euro di multa formulata dal pubblico ministero, hanno anche avuto rilevanza le parole della persona offesa. Il ragazzo aveva infatti negato che qualcuno lo avesse mai minacciato se si fosse trovato a Cuneo: “Quando sono tornato con J.A. era tutto a posto - aveva ricordato - Io potevo andare tranquillamente a trovare la mia compagna al campo e stavo in un’altra roulotte”.
Stando a quanto emerso in udienza, i colpi avevano spaccato due finestre della casa in cui dormiva sua suocera, la sua compagna in dolce attesa di 29 anni e la loro bambina di 7 anni: “Quella sera non ero con loro - aveva concluso il 28enne -. La mia compagna era andata con la bambina dai nonni perchè nostra figlia aveva le coliche. In piena notte abbiamo sentito gli spari, ma non ho visto nulla per strada”.
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