Pomeriggio rovente in Comune a Cairo Montenotte. Mentre ai piani alti si svolgeva il vertice istituzionale con gli assessori regionali alla Protezione civile, Giacomo Giampedrone, e alla Sanità, Massimo Nicolò, insieme ai sindaci della Val Bormida, al presidente della provincia e ai referenti dei vigili del fuoco e del Dipartimento regionale della Protezione civile – che sta coordinando la colonna mobile già operativa nelle zone colpite – al piano terra si svolgeva un confronto ben più acceso: quello tra un gruppo di cittadini esasperati – colpiti per la seconda volta da un’alluvione in appena undici mesi – e l’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Paolo Lambertini, affiancato dal vicesindaco Roberto Speranza e dall’assessore Marco Dogliotti.
Un faccia a faccia dai toni accesi, al quale ha preso parte per pochi minuti anche l’assessore Giampedrone, durante il quale i residenti hanno chiesto spiegazioni e soluzioni a una situazione che definiscono ormai insostenibile.
“È stata una risposta di Protezione civile importante, con criticità molto significative su Cairo, Dego e Carcare – commenta l’assessore Giampedrone –. Fortunatamente non si registrano feriti, anche se alcuni nuclei familiari hanno vissuto momenti di isolamento. Le viabilità stanno tornando gradualmente percorribili, ma la conta dei danni è molto pesante”.
"Stiamo già lavorando per agganciare questa emergenza alla richiesta di riconoscimento dello Stato di emergenza che invieremo nelle prossime ore al Dipartimento nazionale in relazione agli eventi di inizio settembre in Val Fontanabuona, in modo da accelerare il più possibile anche l'iter per la Val Bormida. Nella relazione illustreremo anche la situazione che nella notte si è determinata in queste aree a seguito delle forti precipitazioni. Entro una decina di giorni i sindaci dovranno inviarci le schede speditive dei danni al patrimonio pubblico con l'obiettivo di un ristoro il più veloce possibile delle somme urgenze e delle prime emergenze".
L’assessore ha riconosciuto la gravità del ripetersi degli eventi: “Che un cittadino subisca due alluvioni simili in meno di un anno è una beffa. Sul Bormida abbiamo già stanziato 9 milioni di euro per studi e primi interventi. È un’asta fluviale complessa, non si possono dare soluzioni immediate, ma serve passare da una gestione solo emergenziale a una pianificazione strutturale. Qualcosa potrà essere fatto nel breve periodo, ma i tempi non sono istantanei. Intanto i sindaci lavoreranno con somme urgenze”.
Resta però un dato impressionante: 400 millimetri di pioggia caduti in sole otto ore, una quantità tale da mettere sotto pressione qualsiasi opera di difesa idraulica. “Credo che anche con tutti gli interventi possibili ci sarebbero comunque stati danni, soprattutto per chi vive a ridosso dell’alveo del fiume”, ha concluso Giampedrone.
L’assessore Nicolò ha effettuato anche un sopralluogo all’ospedale San Giuseppe, colpito nuovamente dal fiume Bormida come nell’ottobre 2024, sebbene in maniera meno grave. “Gli interventi fatti dopo la scorsa alluvione, come lo spostamento delle apparecchiature ai piani superiori, hanno funzionato – ha spiegato –. Stamattina la situazione al piano terra era critica, ma grazie al lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari è stata ripristinata. Le attività sono in gran parte riprese, con la sola dialisi temporaneamente trasferita a Savona e Albenga e i servizi di chirurgia ambulatoriale sospesi per controlli di sicurezza”.
Nicolò ha assicurato che l’ospedale e la scuola adiacente saranno oggetto di interventi prioritari: “Sono due strutture fondamentali per la comunità e devono essere salvaguardate. Inoltre, grazie ai fondi PNRR, sono previsti lavori che riguarderanno anche i locali danneggiati del nosocomio”.
Resta però forte la rabbia dei cittadini, che chiedono risposte concrete e rapide dopo due alluvioni in meno di un anno. Il timore maggiore è che il ripetersi di questi eventi diventi la nuova normalità, con danni sempre più ingenti e una fiducia nei confronti delle istituzioni messa a dura prova.
Domani, intanto, le scuole a Cairo resteranno ancora chiuse.
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