Il Teatro Ariston di Sanremo ha presentato questa mattina la stagione teatrale 2025/26, definita da molti come “una delle migliori di sempre”. Un cartellone ricchissimo che unisce prosa, comicità, musica e musical, pensato per intercettare gusti diversi e rivolgersi non solo al pubblico locale, ma anche agli spettatori che arrivano da fuori città.
A fare da cornice alla conferenza stampa è stata la presenza di diversi protagonisti del nuovo calendario, tra cui un ospite d’eccezione: Federico Basso, comico e vincitore dell’ultima edizione di LOL, che proprio all’Ariston si è esibito con il suo spettacolo nella serata precedente.
Il patron Walter Vacchino ha sottolineato il ruolo centrale che il teatro riveste per Sanremo: “Il nostro teatro rappresenta la città e siamo parte integrante del tessuto cittadino. Auspico un tavolo che possa mettere insieme tutte le anime dello spettacolo”.
Sulla stessa linea l’assessore alla Cultura del Comune di Sanremo, Enza Dedali, che ha ribadito quanto l’Ariston sia un elemento identitario per la città: “Senza l’Ariston saremmo una normale città di provincia. Il teatro fa la differenza in questa città. Si lavora per una progettazione comune per offrire al nostro pubblico spettacoli e intrattenimento di altissimo livello”.
Il programma propone una sequenza di appuntamenti di grande richiamo: si parte il 3 ottobre con il varietà musicale “Venti di musica ed allegria – Bordigotti 2025”, per proseguire con spettacoli di prosa come Pignasecca e Pignaverde con Tullio Solenghi, i grandi comici come Claudio Bisio, Angelo Pintus, Katia Follesa, Giuseppe Giacobazzi e Dario Ballantini, e musical di livello nazionale come Lupin, Sherlock Holmes con Neri Marcorè e A Christmas Carol. Non mancano eventi di prestigio internazionale come il Premio Tenco, spettacoli tematici come Amami da morire con Roberta Bruzzone e omaggi musicali a Ennio Morricone, ai Queen e al repertorio di Rudolf Nureyev.
Un’offerta eterogenea, che testimonia la volontà dell’Ariston di confermarsi non solo come teatro simbolo della città del Festival, ma come punto di riferimento culturale capace di attrarre pubblico e turismo durante tutto l’anno.
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