Il Nazionale

Cronaca | 14 settembre 2025, 16:30

Stalking e maltrattamenti, vengono disposti i divieti di avvicinamento ma mancano i braccialetti elettronici: casi anche nel savonese

Il Governo dovrebbe acquistare più dispositivi ma non lo fa. Il fornitore attuale, Fastweb, ha un contratto con il ministero dell’Interno

Stalking e maltrattamenti,  vengono disposti i divieti di avvicinamento ma mancano i braccialetti elettronici: casi anche nel savonese

Anche nel Savonese, come in molte altre giurisdizioni di tutta Italia, si registra la stessa emergenza: i braccialetti elettronici disponibili sono troppo pochi per garantire la protezione effettiva alle donne vittime di maltrattamenti, stalking o altri reati legati alla violenza di genere. Uno strumento, questo, ritenuto essenziale per intervenire tempestivamente nei casi in cui non si possa disporre la custodia cautelare in carcere.

La funzione dei braccialetti – in realtà cavigliere elettroniche – è triplice: vengono applicati su decisione del giudice in casi di stalking, per reati rientranti nel cosiddetto "codice rosso" (come violenza sessuale o maltrattamenti in famiglia), oppure nei confronti di detenuti ammessi ai domiciliari ma che devono restare sotto controllo della polizia.

A seguito della legge approvata nel 2023, il loro impiego è stato ampliato proprio per rafforzare le misure a tutela delle donne. Secondo fonti delle forze dell’ordine, si tratta di un dispositivo efficace, in quanto consente di monitorare costantemente gli autori di violenza, permettendo interventi rapidi in caso di trasgressione. Ma la disponibilità non è sufficiente.

Ad aprile 2025, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che erano attivi oltre 12.000 braccialetti elettronici, di cui più di 5.700 destinati a casi di stalking. Un incremento di circa 1.500 unità in sei mesi. Tuttavia, i dati della Polizia di Stato rivelano che nel solo 2024 sono stati registrati 20.258 episodi di stalking. Anche tenendo conto di casi ripetuti e della varietà delle misure applicabili, il divario resta evidente.

Il paradosso è che risolvere il problema sarebbe relativamente semplice: basterebbe acquistare più braccialetti. Il fornitore attuale, Fastweb, ha un contratto con il ministero dell’Interno per fornire mediamente 1.000 dispositivi al mese, con la possibilità di arrivare a 1.200. Tuttavia, l’azienda ha spiegato che “le richieste di attivazione sono aumentate in modo esponenziale, determinando la rapida e sistematica saturazione delle attuali soglie contrattuali”. Nonostante ciò, Fastweb afferma di essere pronta a rivedere i termini del contratto per aumentare la fornitura.

Ma nessuno, all’interno dell’esecutivo, sembra voler affrontare la questione. Il dossier rimbalza tra ministeri: la Giustizia sostiene che debba occuparsene il Viminale, in quanto responsabile del contratto con il fornitore; il ministero dell’Interno replica che l’iniziativa deve partire da via Arenula, dal momento che è il giudice a stabilire l’uso del braccialetto.

L’insufficienza dei braccialetti ha ripercussioni anche sulla popolazione carceraria. In diversi casi, i giudici concedono i domiciliari a detenuti che però non possono uscire perché il dispositivo di sorveglianza manca.

Nel savonese secondo quanto emerso si sarebbero verificati alcuni casi, con le misure del divieto di avvicinamento applicate nei confronti di uomini e di donne autori di maltrattamenti e di stalking senza però riuscire ad ottenere i braccialetti elettronici.

Redazione

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