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Sanità | 12 settembre 2025, 19:02

Sul nuovo ospedale Savigliano-Saluzzo-Fossano Cirio fa suo il motto “Adelante, Pedro, con juicio”

Restano i nodi dell’effettiva disponibilità al finanziamento dell’Inail e la tegola, sempre presente quando si tratta di grandi appalti, di possibili ricorsi da parte delle ditte escluse. Tutto da definire anche il capitolo dei collegamenti, ma su questo il presidente della Regione si è assunto formale impegno

Sul nuovo ospedale Savigliano-Saluzzo-Fossano Cirio fa suo il motto “Adelante, Pedro, con juicio”

Sul nuovo ospedale del quadrante Nord-Ovest il presidente della Regione Alberto Cirio si mostra ottimista pur con tutte le cautele del caso.

Sulla scorta delle risultanze dei dati fornitigli dai tecnici indica il cronoprogramma della realizzazione (cinque anni) ben sapendo che gli ostacoli da superare sono ancora parecchi e, da politico navigato, sa che dietro l’angolo qualche insidia si può sempre palesare.    

Il primo step sarà tra un paio di mesi quando, dopo le eventuali osservazioni che devono pervenire entro 60 giorni, si vedrà se l’Inail farà suo il progetto e sottoscriverà formalmente il finanziamento.

Inail, finora, si è impegnato sia per il nuovo nosocomio Savigliano-Saluzzo-Fossano che per quello di Torino. Cifre ingenti che sono sì nelle sue disponibilità, ma bisognerà vedere se deciderà di sostenerli entrambi e contemporaneamente ai tassi agevolati ipotizzati.

Cirio ha comunque voluto evidenziare, nella conferenza stampa di ieri alla Crusà Neira di Savigliano, un aspetto politicamente rilevante.

Qui – ha detto – non ci sono state le divisioni che abbiamo registrato per altre strutture sanitarie piemontesi. I sindaci delle aree interessate hanno trovato un’intesa in tempi rapidi, cosa non sempre scontata. La volontà – ha osservato il presidente della Regione – viene prima dei finanziamenti e questo aspetto è cruciale quando si tratta di mettere mano ad interventi di questa portata. Sul piano locale è tutto a posto. Si è riusciti a procedere celermente e ora non ci resta che attendere che l’iter, sotto il profilo tecnico e giuridico, faccia il suo corso”.

Da quanto si coglie, dal territorio non dovrebbero emergere particolari osservazioni rispetto al progetto che è stato concordato e condiviso dai sindaci.

Le problematicità sono semmai connesse ad altri aspetti che potrebbero ritardarne l’esecuzione e, di conseguenza, aumentarne i costi.

Il primo nodo da sciogliere, dicevamo, riguarda l’Inail. Senza il formale assenso dell’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, non si può procedere essendo questi l’attore protagonista.

L’altro grande nodo, forse il più insidioso – che quasi sempre si presenta quando si tratta di gare d’appalto che superano le centinaia di milioni di euro – è legato a possibili ricorsi da parte delle ditte escluse.

E poi c’è la questione dei terreni (a ridosso della regionale Savigliano - Saluzzo nei pressi dello stabilimento Panna Elena).

I tecnici hanno spiegato che la scelta è stata individuata perché questa è un’area già destinata dal piano regolatore saviglianese ad insediamenti produttivi e quindi non comporterà consumo di suolo che, diversamente, sarebbe stato sottratto all’agricoltura.

La presenza di importanti falde acquifere nel terreno, a loro giudizio, non dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile.

Infine, ma non per ultimo, i nodi infrastrutturali dei collegamenti, stradali e ferroviari, ma di questo ci occuperemo in un prossimo, apposito articolo.

Insomma Cirio, scafato politico e astuto uomo di Langa, fa suo il motto manzoniano  “Adelante, Pedro, con juicio”.

Se può essere elemento di consolazione, si può ragionevolmente considerare che la nuova struttura sanitaria destinata a servire la pianura e le valli del Saluzzese, è avanti anni luce avanti rispetto a quello di Cuneo.

Il futuro del nuovo Santa Croce-Carle,infatti, resta al momento in grembo a Giove, affidato a impegni e promesse che, allo stato del’arte, restano tali.

Giampaolo Testa

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