“Ho azionato il freno a mano e poi ho chiuso la macchina con il telecomando”. È quanto ha dichiarato agli agenti della polizia locale e al suo avvocato l’automobilista di cinquantaquattro anni, indagato per omicidio stradale per la morte di Fulvia Minetti, settantadue anni.
Ieri mattina l’uomo, difeso dall’avvocato Riccardo Di Rella, aveva parcheggiato la sua Volkswagen Polo in divieto di sosta sul lato opposto della carreggiata, di fronte a un bar in via Borgoratti. Improvvisamente, però, l’auto si è messa in movimento in retromarcia mentre il conducente si trovava all’interno del locale, guadagnando velocità lungo la discesa fino a schiantarsi contro la serranda di una farmacia ancora chiusa. Proprio davanti all’esercizio commerciale stava passando la signora Minetti, che è rimasta travolta.
“Un uomo è venuto e mi ha detto che la mia macchina si era mossa e aveva colpito una donna – ha raccontato l’automobilista –. La signora era ancora viva e le ho anche parlato, ma poi è morta”.
Gli investigatori della sezione infortunistica hanno riscontrato che il freno a mano fosse effettivamente inserito. Il pubblico ministero Francesco Cardona Albini ha quindi disposto un accertamento tecnico sul veicolo, con particolare attenzione alla leva di sicurezza, per stabilire se la causa della tragedia sia stata un malfunzionamento o un uso errato del dispositivo. La procura ha inoltre disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Commenti