"Quanto ci sono costati questi cento giorni di giunta Salis?": così apre la conferenza dei capigruppo di opposizione, Ilaria Cavo, deputata di Noi Moderati, tenutasi in tarda mattinata presso la Sala Giunta Nuova a Palazzo Tursi, in occasione dei cento giorni della neo giunta guidata dalla sindaca Silvia Salis.
“Riteniamo doveroso fare un bilancio anche dal punto di vista della nostra coalizione, insieme a tutti i capigruppo. La prima domanda è: quanto ci sono costati questi primi 100 giorni di amministrazione? Facciamo un rapido conto. Skymetro: Il no al progetto è costato 398 milioni di euro, che quindi non arriveranno più. C’è la possibilità di un nuovo bando, ma per ora tutto resta ipotetico, con questi soldi di fatto persi. Funivia: Regna l’indecisione su se e come realizzarla, con divisioni interne alla giunta. Ci sono 40 milioni di euro a rischio. Metropolitane: Il prolungamento, con revoca dell’incarico a una ditta, ha comportato una spesa di 74,5 milioni di euro che la città non potrà utilizzare. In totale, calcoliamo un costo di circa 512,2 milioni di euro per i primi cento giorni. Questa stima è persino prudente, perché potrebbero aggiungersi: 200 milioni aggiuntivi per Skymetro, 240 milioni per il prolungamento della metropolitana, senza che siano iniziati i lavori e con rischi sul primo avanzamento. Considerando queste cifre, il costo complessivo potrebbe arrivare a circa un miliardo. In media, quindi, stiamo parlando di 5 milioni di euro al giorno. La domanda che ci poniamo è: ce lo possiamo permettere? Noi pensiamo di no. A fronte di questi mancati finanziamenti e della mancanza di decisioni operative, non stiamo vedendo nulla che possa compensare, né un vero orizzonte di progettualità. Abbiamo solo assistito a ‘no’ ai progetti passati, senza alcuna nuova progettualità".
E ancora: "Abbiamo registrato inoltre un aumento delle imposte, come l’IMU, per un totale di 5 milioni di euro. Si è parlato di revisione delle agevolazioni AMT per under 14 e over 70, della gratuità della metro e degli ascensori, ma questi provvedimenti pesano in negativo sui conti e ci auguriamo che, allo scadere dei 100 giorni, si faccia chiarezza su cosa intendono fare in termini di gratuità e revisione tariffaria. Finora, più soldi, più tasse e meno servizi: taglio delle corse AMT, mancata manutenzione e decoro urbano", aggiunge Cavo.
"Non ci sono state risposte chiare su dossier importanti e scelte strategiche. Le divisioni interne alla giunta emergono anche su temi come l’ILVA: abbiamo visto un incontro con Urso con un primo ‘sì’ della sindaca, ma subito dopo un comunicato del Movimento 5 Stelle in contrasto con le dichiarazioni della sindaca, un esempio lampante delle divisioni interne. Chiudo sottolineando che, dopo aver ascoltato le posizioni della sindaca sui temi nazionali, crediamo che sia ora di fare i conti con la gestione della città. Altri 100 giorni come questi, con costi anche sociali legati alla produttività, non possiamo permetterceli", prosegue Cavo.
“Dopo le promesse della campagna elettorale, ci aspettavamo di vedere risultati concreti già nei primi 100 giorni. Invece abbiamo assistito a tanti proclami ma nessuna attività concreta sui temi pilastro e ambiziosi del programma. Stiamo vivendo una campagna elettorale permanente a livello nazionale, senza un sindaco che si occupi del territorio, ma che affronta tematiche nazionali. Si prometteva un cambio di registro, con progetti calati dal basso, e il primo atto è stato invece l’innalzamento delle tasse sull’IMU, che ha colpito 27 mila genovesi, senza alcun coinvolgimento delle associazioni di categoria. Anche sul tema ex Ilva di Cornigliano c’è stato un mancato coinvolgimento. Rispetto al programma, la riforma dei municipi non c’è stata: nessun trasferimento di risorse, solo promesse e piani interlocutori, passerelle ma nulla di concreto. Altro esempio è il salario minimo nei contratti comunali, i famosi 9 euro: la delibera del 17 luglio è solo di indirizzo, senza efficacia operativa né misure concrete. L’unica azione reale è stata assistere al licenziamento di 9 lavoratori della Fenix. Sul welfare, nessun incremento dei servizi o sostegni strutturali: nessun intervento su asili nido, nessuna implementazione delle strutture esistenti, nessun bando per asili nido gratuiti o misure concrete a sostegno delle famiglie fragili. Si è citato qualche bonus asili nido, ma l’unico realmente disponibile è quello pubblicato dalla Regione Liguria. Le politiche abitative non sono state prese in considerazione: nessuna delibera su case popolari o emergenze abitative. Nei 100 giorni si è solo continuata una narrazione distorta della realtà, attribuendosi meriti relativi all’operato del centrodestra, come grandi eventi sportivi e risultati nel turismo. Per esempio: il Centro Villa de Mari di Pra’ diventerà un centro federale universitario, ma il progetto era già stato approvato nel 2021. Anche la Red Bull Cerro Abajo riguarda attività della giunta precedente; l’allora opposizione nel 2024 voleva boicottarlo, lo ricordo. Sullo sport, non è stata stanziata alcuna risorsa aggiuntiva. In sintesi, il ‘magico mondo’ di Silvia Salis parla già da leader di partito, affrontando temi nazionali, ma non si vede alcuna azione concreta per la città", afferma Alessandra Bianchi, capogruppo Fdl.
“Dal 9 giugno, giorno dell’insediamento della giunta, abbiamo assistito a accuse e falsità che fanno parte di una strategia politica per ingigantire le difficoltà e attribuirci colpe non nostre. Negli ultimi 8 anni abbiamo sempre chiuso in pareggio, recuperando 300 milioni di debiti. Quel presunto ‘buco di 50 milioni’ era routine finanziaria e si riduce a soli 5 milioni di IMU. Municipi: sulla riforma nulla è stato fatto, ma sono stati stanziati 285 mila euro in conto capitale, utili per manutenzione straordinaria triennale. Per manutenzione ordinaria e aree verdi, invece, la città è curata come mai prima, con Piazza De Ferrari in perfetto stato. Parcheggi: inizialmente si diceva che non servivano, poi si è dovuto rivedere la posizione. Sullo Skymetro, abbiamo un progetto per evitare la perdita di posti auto, mentre altri attendono studi del Politecnico. Commercio: il piano commercio criticato nasce da accordi precedenti; la delibera del 2023 consente alla giunta Salis di decidere se realizzare supermercati e quanti metri quadrati, anche nell’area Campostano. Purtroppo, la narrazione corrente è distorta, fatta di falsità e bugie, per distrarre dai contenuti reali", afferma Paola Bordilli (Lega).
“Vorrei porre alcune domande sulla visione della giunta sul trasporto pubblico locale. Finora abbiamo assistito solo a critiche ai nostri progetti, come Skymetro e i 4 assi, che ora vogliono modificare nonostante Salis avesse precedentemente apprezzato il progetto durante l’incontro con i sindacati AMT. Non è chiaro quale sia la loro visione sulla gratuità dei servizi, che ora verrà rimodulata. La campagna elettorale sul tram per la Valbisagno è sparita, e anche la metropolitana di superficie sembra abbandonata in favore di quella sotterranea. Poche idee, confuse, e un ritorno a scelte del passato come il no allo Skymetro. Sulla sicurezza, le uscite dell’assessora Viscogliosi hanno riguardato video della polizia locale già realizzati dall’amministrazione Bucci, mentre il loro approccio, criticato in campagna elettorale, oggi sembra uguale al nostro. I vigili di quartiere, ad esempio a Sestri Ponente, non si vedono più, forse per problemi di turnover della polizia locale. In sintesi, abbiamo blocco dei cantieri, riduzione dei finanziamenti, diminuzione dei servizi (meno bus all’apertura delle scuole), aumento delle tasse. Per quanto riguarda AMT, ricordiamo le nostre 60 assunzioni. Le promesse di infrastrutture sociali restano vuote: spaccio e degrado aumentano, e non è chiacchiera politica, ma ciò che la gente vede ogni giorno", dichiara Sergio Gambino, del gruppo consiliare Misto.
Il dato "eclatante è che, a pochi mesi dall’insediamento, non c’è più una visione chiara per Genova: da ‘Genova 4.0’ si rischia di tornare a ‘Genova 0.0.0’. Assistiamo a una giunta che passa il tempo a rispondere al telefono ai cittadini per problemi che non riesce a risolvere, mentre i tavoli istituzionali creati con delibere di giunta vengono sospesi o smantellati: Genova Business Unit, tavoli con sindacati, cantieri PNRR, sicurezza degli appalti, smart working. Questa mancanza di metodo rischia di sostituire la trasparenza con decisioni prese in stanze chiuse. Nonostante l’attivismo del sindaco e del vicesindaco, rimane una scarsa partecipazione condivisa anche con le organizzazioni sindacali: comunicati sul salario minimo e sulla sicurezza degli appalti non sono stati condivisi, pur essendo già regolamentati da protocolli del 2023 con la giunta Bucci. Si rischia di calibrare le azioni solo su ideologia, invece servirebbe attenzione alle esigenze concrete della città, senza destra o sinistra. Su temi come l’ex Ilva o il forno elettrico di Cornigliano, emerge una politica incapace di mediare, lasciando spazio a conflitti tra singoli gruppi o cittadini e senza fornire risposte concrete", afferma Mario Mascia (FI).
I primi cento giorni dovrebbero "caratterizzarsi per grande entusiasmo, ma vediamo un’amministrazione ferma, con scarso dinamismo e produttività. Mentre noi in passato registravamo 10-20 delibere a seduta, oggi, ad esempio al 28 agosto, se ne contano solo 3, molto generiche. Molti cittadini lamentano difficoltà a parlare con assessori e sindaca. I dossier importanti della città, come il Waterfront di Levante, il Certosa-Rivarolo da 200 milioni o la rigenerazione urbana a Sestri Ponente con Fincantieri, restano nell’indeterminato, senza cronoprogrammi chiari o gestione definita. Anche sul welfare e sulla scuola si registrano parole ideologiche ma poche azioni concrete. C’è evidente divisione interna nella maggioranza, che rischia di paralizzare l’azione amministrativa. La giunta ha investito molto in comunicazione, ma senza fatti concreti rischia di creare arretramento e involuzione per la città. Noi faremo opposizione costruttiva e accoglieremo con favore eventuali progetti concreti per il bene di Genova", sottolinea e conclude Pietro Piciocchi, ex vicesindaco di Genova.
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