Il Nazionale

Attualità | 08 settembre 2025, 14:00

Punto nascite di Sanremo: incontro tra Asl e amministrazione. Nessuna chiusura all'orizzonte, ma resta perplessità sulle scelte

Le risposte date dall'azienda sanitaria non hanno soddisfatto pienamente il Comune, che è stato rassicurato sulla non volontà di chiudere la struttura, ma non ha visto risposte pienamente soddisfacenti sul futuro del centro sanremese. Sul fronte fusione Asl 1 e Asl 2 invece è stato chiarito che al momento non ci sono stati confronti in merito alla vicenda, quindi non esiste ancora nessun processo avviato

Punto nascite di Sanremo: incontro tra Asl e amministrazione. Nessuna chiusura all'orizzonte, ma resta perplessità sulle scelte

Si è riunita nuovamente la quinta commissione consiliare del Comune di Sanremo per discutere della situazione della sanità imperiese, con particolare attenzione al futuro del punto nascite dell’ospedale matuziano. Al tavolo erano presenti i vertici di Asl1, tra cui la dirigente Maria Elena Galbusera, il direttore sanitario Roberto Predonzani e il direttore socio sanitario Fabrizio Polverini. Per l'amministrazione, oltre ai commissari, erano presenti il sindaco Alessandro Mager, il presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande, il vicesindaco Fulvio Fellegara e gli assessori Ester Moscato e Giuseppe Sbezzo Malfei. Un incontro che da molto era atteso in città e che, alla fine, non ha lasciato soddisfatti i rappresentanti dell'amministrazione, che hanno preso atto delle problematiche evidenziate, non ritenendo però fugate le perplessità.

Il tema centrale è stato quello dei parti cesarei programmati, oggi dirottati verso l’ospedale di Imperia, decisione che suscita preoccupazione nell’amministrazione sanremese. «"ome Comune di Sanremo chiediamo che venga ripristinata la piena operatività del reparto nascite, o quantomeno delucidazioni sul perché siano state fatte certe scelte – ha dichiarato Antonio Cavallero, presidente della commissione – L’attuale situazione crea disagio alle partorienti e il nostro ospedale ha personale e strumenti adeguati. Non vogliamo la chiusura di Imperia, ma la riapertura dei cesarei a Sanremo".

La dirigente Galbusera ha ripercorso la storia recente del reparto: "Fino alla pandemia Sanremo aveva numeri significativi, sufficienti a giustificare due punti nascite. Poi è stato necessario separare le attività Covid e non Covid. In tutta la Liguria ci sono stati cambiamenti, come la chiusura del punto nascite di Pietra Ligure. La scelta di concentrare i cesarei su Imperia risponde a logiche organizzative e di sicurezza".

Il direttore sanitario Predonzani ha sottolineato che "i cesarei programmati richiedono un’assistenza costante e, con la rotazione del personale, a Sanremo questo non è oggi garantibile. Sanremo resta operativo per le emergenze". Il direttore socio sanitario Polverini ha ribadito: "La logica è quella di mettere al sicuro il più possibile due persone, la partoriente e il nascituro". A pesare, secondo l’Asl, è soprattutto la carenza di ginecologi: "I bandi sono spesso deserti e molti professionisti vanno in pensione. Senza nuove risorse umane non possiamo garantire piena continuità assistenziale. Abbiamo appena bandito un nuovo concorso", ha aggiunto Galbusera.

Diversi consiglieri hanno espresso insoddisfazione per le risposte fornite. Elisa Balestra si è detta "perplessa: Sanremo è più centrale e moderno, non capisco perché privilegiare Imperia». Fabrizio Ferlito ha ricordato che, durante la chiusura, «aumentarono i parti in ambulanza, con rischi evidenti". Antonino Consiglio ha definito il reparto "un patrimonio da salvaguardare".

Il sindaco Mager, coadiuvato dal vice Fellegara, ha ribadito la preoccupazione dell’amministrazione: "Temiamo che il punto nascite si impoverisca ulteriormente, con molte famiglie che scelgono la Francia. Ci conforta però la rassicurazione che non ci sia alcuna intenzione di chiudere Sanremo".

Guardando al futuro, Galbusera ha ricordato il progetto del nuovo ospedale unico di Taggia, dove sarà previsto anche un punto nascite, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse.

Si è poi affrontato anche il tema della possibile fusione tra Asl1 e Asl2, uno scenario che ha non poco preoccupato le forze politiche locali e non solo. Una situazione che, a sentire le voci che circolavano, sembrava effettivamente probabile e già avviata. La direttrice ha però precisato: "Non sappiamo ancora nulla, non siamo stati interpellati. Si tratterebbe comunque di un processo lungo". Non pare quindi che in tal senso ci siano movimenti al momento.

Nonostante il confronto, la commissione ha lasciato emergere un clima di insoddisfazione: le motivazioni dell’Asl non hanno convinto molti consiglieri, che chiedono con forza una revisione delle scelte attuali.

Elia Folco

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