La lunga partita tra Comune di Sanremo e Rai entra oggi nel suo atto conclusivo. Dopo il primo round di ieri pomeriggio, alle 9 di questa mattina le delegazioni tornano a sedersi al tavolo per provare a chiudere, una volta per tutte, l’accordo che deciderà il futuro del Festival. A Palazzo Bellevue si respira un clima di concentrazione e attesa: sei dirigenti Rai da una parte, il sindaco Alessandro Mager e la sua squadra dall’altra, insieme alla commissione di valutazione guidata dal segretario generale Monica Di Marco. Presente anche l’avvocato Harald Bonura, che segue la pratica sin dagli inizi.
Sul tavolo restano i nodi più intricati, quelli che da mesi accompagnano la trattativa: la titolarità del format e la gestione del marchio “Festival di Sanremo”. Temi delicatissimi, che hanno reso necessario un confronto serrato e che oggi dovrebbero finalmente trovare una sintesi. Le condizioni economiche, invece, non sono più in discussione: 6,5 milioni di euro l’anno più l’1% dei ricavi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi, come previsto dalla manifestazione di interesse. Se l’intesa arriverà, il contratto coprirà tre anni con l’opzione di proroga per altri due, proiettando così Sanremo e Rai fino al 2030. Una prospettiva che permetterebbe di guardare oltre l’immediato, immaginando un Festival non solo come evento televisivo, ma come volano per la città e per il suo futuro turistico e culturale.
Gli ottimisti parlano di un’intesa ormai vicina, ma a Palazzo Bellevue nessuno dà nulla per scontato. La mattinata potrebbe concludersi con la “fumata bianca” tanto attesa, oppure con un nuovo rinvio. Tutti gli occhi restano puntati sul tavolo di trattativa: è qui che, nelle prossime ore, si deciderà il destino del Festival della canzone italiana.
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