Torna al centro del dibattito cittadino il futuro del punto nascite dell’ospedale di Sanremo, tema definito da più parti una vera e propria “croce e delizia” per il territorio. Durante la riunione della quinta commissione consiliare, amministratori e consiglieri hanno ribadito la necessità di riportare nel nosocomio matuziano i parti programmati, in particolare i cesarei, attualmente dirottati altrove.
Una riunione alla quale l'Asl1 imperiese non ha partecipando, pur essendo stata invitata a presenziare per un confronto. Un fatto fortemente criticato da tutti i commissari: "Imbarazzante la loro assenza" il commento di Silvana Ormea.
Il consigliere Antonio Cavallero (presidente della quinta commissione) ha sottolineato come il punto nascite di Sanremo sia “perfettamente operativo” dal punto di vista del personale e delle strutture. “Il problema – ha spiegato – è che si sono bloccati i parti programmati. Due terzi delle partorienti si spostano così fuori dal nostro territorio. La mia idea è riportare i cesarei e i parti programmati a Sanremo. Se il punto nascite è sicuro, non può essere chiuso unilateralmente”. Cavallero ha quindi ricordato l’ordine del giorno presentato da Antonino Consiglio insieme all’intera opposizione, definendolo “un’occasione importante per un confronto con l’Asl”.
Sulla stessa linea anche la consigliera Elisa Balestra, che però non ha nascosto le sue perplessità: “Fa piacere confrontarci – ha dichiarato – ma è grave che l’Asl non abbia partecipato con un proprio rappresentante. Ho la sensazione che si stiano facendo operazioni a sfavore del punto nascite di Sanremo per favorire quello di Imperia. È una scelta esclusivamente politica. L’ospedale di Sanremo è sempre stato quello con più nascite, non va dimenticato. Se la situazione continuerà così, il sindaco dovrà battere i pugni sul tavolo nelle conferenze dei sindaci, perché non si stanno facendo gli interessi della città”.
A portare un ulteriore spunto è stato il consigliere Luigi Marino, che ha evidenziato un aspetto politico non secondario, rivolgendosi agli omologhi di Fratelli d'Italia: “L’assessore regionale Massimo Nicolò alla sanità appartiene a Fratelli d’Italia, e questo dovrebbe rappresentare un vantaggio per la città. Senza dimenticare il senatore Gianni Berrino. Serve sfruttare questo canale con un dialogo diretto e costruttivo, invece di subire decisioni calate dall’alto”.
Alle osservazioni di Marino ha replicato Antonino Consiglio, ricordando come “le persone da lei citate, l’assessore Nicolò e il senatore Berrino, stiano già lavorando in tal senso”.
La consigliera Balestra ha però voluto precisare: “Vorrei dire però che non si può chiamare direttamente i vertici dell’Asl per esserci. Serve un impegno istituzionale più forte, non una gestione informale delle relazioni”.
Un punto che ha acceso il confronto, tra l'opposizione del partito di Giorgia Meloni e il consigliere Marino, risolta comunque in tempi rapidi.
Nonostante le divergenze di tono, la commissione si è mostrata compatta nel ribadire la priorità: riportare a Sanremo i parti programmati e difendere un servizio ritenuto essenziale per le famiglie del territorio.
Da parte di tutti gli esponenti dell'amministrazione la volontà di organizzare una seconda riunione, con invito rivolto anche all'Asl, agli esponenti territoriali della sanità e al presidente provinciale Claudio Scajola.
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