È fissata per il 22 settembre prossimo l’udienza a carico di Ernesto Bellino, il 75enne che nel giugno 2024 uccise la moglie nella loro casa in via Josina, a Beinette. Attualmente agli arresti domiciliari, l'uomo, quel sabato 28 giugno aveva strangolato e ucciso la moglie Maria Orlando, 79enne, malata di Alzheimer.
L’accusa, per cui rischia l’ergastolo, è di omicidio aggravato dalla legge del Codice Rosso. Assistito dall'avvocato Fabrizio Di Vito, contro di lui si è costituito parte civile il figlio, difeso dal legale Enrico Gaveglio.
Nel corso dell’udienza, celebratasi nel marzo scorso di fronte alla Corte d’Assise, il legale dell'imputato aveva avanzato un'istanza di perizia psichiatrica sul proprio assistito, volta a dimostrare che al momento del gesto l'uomo non sarebbe stato capace di intendere e volere.
Parrebbe, infatti, come emerso, che una consulenza tecnica di parte avrebbe già rilevato l'incapacità di Bellino al momento dell'omicidio della donna. Sulla questione non vi era stata nessuna opposizione.
Ad essere stato nominato come consulente fu il il dott. Alessandro Vallarino per il conferimento dell’incarico, che il settembre prossimo sarà chiamato ad illustrare la sua relazione circa la capacità di intendere e volere dell’uomo al momento dell’omicidio.
Se tale circostanza dovesse trovare riscontro nella nuova consulenza, l'anziano signore potrebbe essere prosciolto dalle accuse e il processo, quindi, chiudersi.
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