Un 39enne cittadino georgiano, residente in Georgia, si trova in detenzione in Ticino dal 19 agosto scorso nell'ambito di una complessa e articolata inchiesta relativa a una truffa, effettuata a fine novembre presso il casinò di Lugano.
Su di lui pendeva un mandato di cattura internazionale della Magistratura ticinese. Dopo aver scontato una condanna per fatti analoghi in Francia è stato estradato in Svizzera. Si tratta di un ulteriore componente di un gruppo criminale i cui membri sono stati tutti identificati e arrestati grazie alle indagini condotte in Ticino.
Il capobanda è stato recentemente fermato in Armenia grazie a un mandato internazionale emesso dalle autorità ticinesi. Il gruppo, composto da cittadini georgiani, ha preso di mira case da gioco di diversi Paesi europei, riuscendo a manomettere il sistema di gestione della roulette automatica. Il 39enne è sospettato di aver preso parte alla truffa unitamente ad altre sei persone.
Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di truffa, danneggiamento e infrazione alla Legge federale sugli stranieri. Da evidenziare anche l'importante collaborazione alle indagini da parte del casinò. L'inchiesta, che ha già portato alla condanna e all'espulsione dalla Svizzera di 2 complici lo scorso luglio, è coordinata dal Procuratore generale sostituto Moreno Capella.
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