“Nonostante i risultati, è stata sicuramente una bella esperienza”. Con queste parole Carola Bianchelli, atleta dei Pirates 1984, classe 2004, racconta la sua avventura ai World Games 2025 di Chengdu, in Cina. La giovane savonese ha vestito l’azzurro nella selezione femminile di flag football, disciplina che farà il suo debutto olimpico a Los Angeles 2028.
Per l’Italia un girone durissimo, con il Messico – poi vincitore del torneo –, la Gran Bretagna, campione d’Europa in carica, e il sorprendente Giappone. La Nazionale guidata dall’head coach Tommaso Monardi ha chiuso la competizione all’ottavo posto, ma la strada appare promettente in vista dei prossimi impegni.
“Distante da casa, dall’altra parte del mondo, non è stato facile adattarsi a un altro ambiente – ha spiegato Carola ai microfoni di Svsport – abbiamo giocato contro le migliori nazionali al mondo, una competizione molto alta che ci ha permesso di confrontarci con chi gioca per lavoro: una realtà diversa dalla nostra. Credo che partecipare a quella che al momento, in attesa delle Olimpiadi, è la massima competizione per chi pratica questo sport, sia l’esperienza più bella che si possa provare”.
Ora l’obiettivo sono gli Europei di Parigi, in programma a settembre: “Il Flag Football in Italia sta crescendo, tra poche settimane ci saranno gli Europei: partiamo per vincere, un buon piazzamento sarà utile anche in vista dei Mondiali del 2026 in Germania a soli due anni dai Giochi Olimpici di Los Angeles”.
E proprio le Olimpiadi rappresentano il grande sogno: “Sarà molto difficile, parteciperanno solo 6 squadre di cui una sono già gli Stati Uniti come paese ospitante”. Tra le avversarie più temibili, ancora una volta, il Messico, mentre nel Vecchio Continente regna maggiore equilibrio.
Non manca infine uno sguardo al futuro dei Pirates 1984: “Difficile trovare nuove ragazze e nuove leve per uno sport ancora di nicchia. Stiamo lavorando con le scuole e i camp estivi per diffonderne la conoscenza. Io gioco ormai da 13 anni, ho avuto la fortuna di conoscere questo sport da ragazzina e non ho mai smesso, capisco però che sia difficile per chi è già nel mondo dello sport con discipline più conosciute approcciarsi alla nostra realtà”.
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