Le elezioni regionali hanno scombinato tutti i piani del Governo e dello stesso Ministro dell'Ambiente che aveva proposto proprio Vado Ligure per spostare il rigassificatore da Piombino.
Insomma la vittoria in Liguria di Marco Bucci e un accordo elettorale hanno portato al dietrofront del Dicastero oltre ad un successivo voto contrario al posizionamento nel consiglio regionale. Quando invece forse, sarebbe bastato ammettere, che dopo la levata di scudi dei savonesi e degli amministratori dei territori coinvolti dal progetto l'iter avrebbe dovuto fermarsi considerate le criticità emerse.
“Andava avanti una soluzione che riguardava una regione del nord, poi è successo ciò che è successo, si è rallentata, è cambiato il presidente della Regione - ha detto Gilberto Pichetto Fratin in un incontro pubblico a Campiglia Marittima, provincia di Livorno intervistato dal Tirreno - Io non ho ancora revocato niente, quindi a questo punto potrei dire rallentata, giuridicamente poi, politicamente, credo sia chiusa, perché a quel punto Bucci mi ha detto: ‘l’accordo elettorale prevedeva quello, non diamo più l’assenso’. Come tale la cosa ritengo che si sia fermata, e a quel punto ho chiesto a Snam di farmi valutazioni su altre soluzioni.
La nave Italis Lng come da contratto nel 2026 dovrà andare via da Piombino anche se gli operatori portuali e gli operatori industriali locali vorrebbero però che la nave rimanesse nel porto toscano.
Piombino comunque continua a tenere alte le barricate chiedendo a gran voce lo spostamento anche con una raccolta firme/lettera che verrà inviata alla Premier Giorgia Meloni, organizzata dai comitati locali e siglata anche dal sindaco Francesco Ferrari in quota Fratelli d'Italia, dello stesso partito della Presidente del Consiglio. Della stessa linea l'attuale presidente della Regione, candidato alle regionali, Eugenio Giani, esponente però del Partito Democratico.
Insomma un corto circuito prettamente politico che senza le dimissioni dell'ex presidente e ex commissario Giovanni Toti (il primo a dare la disponibilità) a seguito dell'inchiesta giudiziaria nei suoi confronti avrebbero probabilmente portato a confermare al posizionamento della nave a 2.9 km dalla costa di Savona e a 4 km da Vado. Con la rete delle condotture nei territori di Quiliano (che avrebbe persino dovuto persino ospitare un impianto Pde), Cairo, Altare e Carcare.
Con l'insurrezione popolare che non si era praticamente quasi mai verificata in provincia di Savona che avrebbe rischiato di non servire a nulla. Anche se ha molto probabilmente portato Bucci ad optare per il diniego.
E' andata bene così, per il grande fronte del no. Ma il savonese continuerà a tenere le antenne dritte.
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