Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, sarà ospite, domenica pomeriggio 7 settembre, a Bra alla Festa Democratica promossa dal locale circolo, ma che – proprio per questa presenza – assume valenza provinciale e regionale.
È la prima volta che la responsabile nazionale del principale partito di opposizione viene nel Cuneese dopo la sua elezione avvenuta nel febbraio 2023, un territorio nel quale aveva ottenuto, in fase congressuale, la maggioranza dei consensi in gran parte delle sezioni.
Schlein ha in provincia una “spalla” importante, Chiara Gribaudo, la deputata di Borgo San Dalmazzo che tra le prime ne aveva sostenuto la candidatura e che ora ricopre il ruolo di vicepresidente nazionale del partito.
Il Pd in provincia di Cuneo mantiene consensi che oscillano tra il quasi 18% e il 20%. Alle ultime elezioni politiche nazionale del 2022 ha ottenuto il 17,15%, nel 2018 il 18,31% e nel 2013 aveva raggiunto il picco massimo col 20,37%. Alle recenti regionali dello scorso anno il 19,33%, alle precedenti, nel 2019, il 17,75%.
Il partito in provincia conta – come dicevamo – su una parlamentare, Chiara Gribaudo, al suo terzo mandato consecutivo e quindi in scadenza nel 2027, un consigliere regionale, Mauro Calderoni, ex sindaco di Saluzzo e tre sindaci: Patrizia Manassero (Cuneo), Alberto Gatto (Alba) e Gianni Fogliato (Bra) a cui si possono aggiungere altri sindaci, consiglieri provinciali e amministratori comunali espressioni di liste civiche di area centrosinistra.
Attuale segretario provinciale è Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore e consigliere provinciale del gruppo civico di centrosinistra “La Nostra Provincia”.
La scelta della Città della Zizzola” non è casuale: Bra è uno dei circoli più attivi del Cuneese, grazie all’attivismo dell’inossidabile Bruna Sibille, all’azione amministrativa del sindaco Gianni Fogliato e al lavoro del nuovo segretario Oscar Cambieri.
Schlein dovrà prendere atto che il “campo largo”, nella Vandea della Granda, andrà rimodulato in salsa cuneese non fosse altro perché il Movimento 5 Stelle si è pressochè estinto non avendo più rappresentanti in qualsivoglia livello istituzionale.
Lo sguardo della segretaria – fatte le debite considerazioni sul quadro nazionale – non potrà eludere l’appuntamento delle elezioni politiche del 2027, anno in cui anche il capoluogo di provincia andrà al voto per rinnovare il Consiglio comunale ed eleggere un nuovo sindaco.
Un laboratorio politico programmatico quello di Cuneo, cui il Pd ha aderito con l’elezione della Manassero, che comincia a mostrare crepe e sul cui futuro oggi sono pochi disposti a scommettere.
La stessa Chiara Gribaudo, che alcune voci indicano come possibile candidata sindaco tra due anni, non ha mai fatto mistero di voler allargare il perimetro del centrosinistra, lasciando intendere un possibile coinvolgimento dei “Beni Comuni”.
Anche su questo (al momento ipotetico) cambiamento di rotta Schlein – se non dal palco almeno in separata sede – non potrà esimersi dall’esprimere un giudizio pur sapendo che, in ultima analisi, la scelta sarà fatta in sede locale.
E poi c’è la Regione, dove tutti ormai danno per certa la “fuga” verso Roma nel 2027 del presidente Alberto Cirio con conseguente, successivo ritorno al voto in Piemonte.
Un’opportunità che potrebbe essere ghiotta per il centrosinistra se non fosse che non si intravedono all’orizzonte iniziative finalizzate a rilanciare modelli che in passato erano risultati vincenti.
Il partito è lacerato (in particolare a Torino), manca un leader forte e autorevole da contrapporre ad un centrodestra, che, con il ventilato abbandono di Cirio, potrebbe trovarsi in difficoltà.
Come si vede anche Cuneo (nel suo piccolo) e il Piemonte offrono tanti spunti di riflessione per la leader nazionale Dem.
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