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Attualità | 20 agosto 2025, 08:00

Alberi e non solo, Francesca Coppola: “Il verde deve diventare l’infrastruttura che disegna Genova”

Servizi di prossimità, case di quartiere e partecipazione: la strategia dell’assessora per centri storici più vivi e una città abitabile tra cinquant’anni

Alberi e non solo, Francesca Coppola: “Il verde deve diventare l’infrastruttura che disegna Genova”

I centri storici non sono tutti uguali e vanno trattati in modo diverso, a seconda delle loro peculiarità”. Parte da qui Francesca Coppola, assessora all’Urbanistica, Verde Urbano, Smart City e Città dei quindici minuti del Comune di Genova per spiegare il suo approccio: servizi essenziali, mobilità accessibile, case di quartiere e un cambio radicale nella progettazione urbana, mettendo il verde al centro.

Tra i primi passi compiuti da quando siete tra i banchi della Giunta è stato quello del piano del Commercio, elaborato con la titolare della delega, Tiziana Beghin: “Volevamo iniziare a parlare di più dei centri storici e non solo del principale. Era una prima mossa, se vogliamo anche un po’ provocatoria, ma utile a cambiare rotta”.

Parlare di centri storici, al plurale, vuol dire anche affrontare il tema dei servizi che sono il punto di partenza per costruire la città che verrà.

Tra questi, grande valore per Coppola viene ricoperto dalle case di quartiere: “Devono essere hub di prossimità, capaci di fare da collante tra amministrazione e cittadini. L’esempio di Certosa dimostra che, se ben organizzate, possono funzionare molto bene. È strutturata, offre servizi efficaci ed è gestita in maniera ottimale”.

Per decidere dove intervenire, Coppola vuole basarsi sui numeri: “Abbiamo un servizio informatico molto potente. Dobbiamo mappare le aree comunali, capire il loro stato e individuare le zone dove serve davvero una casa di quartiere. Prima l’analisi, poi l’azione”.

Ancora: “Sul fronte delle case di quartiere lavoriamo insieme all’assessore Patrone. Il primo passo è partire dai dati: abbiamo un servizio informatico eccellente, non sempre valorizzato. Prima di agire dobbiamo sapere quali immobili comunali sono disponibili, in che stato si trovano e dove servono davvero. Serve tempo per analizzare i territori e poi intervenire in modo mirato”.

Genova, ricorda l’assessora, è una città complessa: “Non basta dire ‘quindici minuti’, conta anche come li percorri, soprattutto per chi ha difficoltà motorie. Per questo servono politiche integrate con mobilità e accessibilità. È un lavoro di squadra tra assessorati”.

Proprio la trasversalità sembra essere la principale caratteristica di questo nuovo corso amministrativo guidato dalla sindaca Salis. La stessa assessora lo ribadisce: “Stiamo adottando un approccio di rete. Un ulteriore esempio è la questione della Darsena, un tema caldo che coinvolge praticamente tutti gli assessorati. Abbiamo istituito tavoli di lavoro per coordinare le risposte, perché problemi complessi richiedono soluzioni condivise. Le difficoltà vanno dall’arredo urbano all’illuminazione, fino ai presidi sociosanitari. Non sono questioni nate ieri, ma problematiche radicate. O si sviluppa una strategia complessiva, oppure si rischia di trovare soluzioni tampone che durano due settimane e spostano soltanto il problema”.


Altro tema fondamentale è quello della rigenerazione urbana, argomento su cui Coppola è netta: “Le isole di calore sono una minaccia, soprattutto per la nostra popolazione più fragile. Dobbiamo liberare suolo, piantare più alberi, cambiare pavimentazioni. Ma soprattutto serve un cambio di paradigma: siamo pronti a investire miliardi in ponti e funivie, ma quando si parla di sistemi naturali i fondi sono scarsi. Il verde deve essere un’infrastruttura, non un contorno. È l’unico modo per avere una città vivibile tra cinquant’anni anni”.

Il piano del verde è pronto nelle sue linee guida, ma ora va reso operativo. “Stiamo anche aggiornando il regolamento del verde, vecchio e da adattare. Abbiamo avviato tavoli di concertazione e condividiamo con la Consulta del verde gli elenchi degli abbattimenti e i verbali sulla gestione del patrimonio arboreo. L’obiettivo è più trasparenza e comunicazione”. 

Coinvolgere i cittadini, ammette l’assessora, richiede più tempo: “Per i progetti PNRR qualcuno ha preferito non farlo, temendo ritardi. Noi invece vogliamo aumentare la partecipazione e valorizzare le competenze interne”. Per Coppola, “questa esperienza è straordinaria e inaspettata. Spero di restare sempre fedele a me stessa e al mio metodo di lavoro, evitando compromessi che vadano contro i miei principi. Vorrei lasciare un segnale significativo sul tema della rigenerazione urbana, soprattutto per le questioni ambientali”.

Isabella Rizzitano

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