Il Nazionale

Cronaca | 19 agosto 2025, 10:43

Staccionata dei Bagni Savona bruciata per fare un falò nella spiaggia libera: "Siamo stufi" (FOTO)

Le telecamere dello stabilimento hanno ripreso 3 persone. Il titolare: "4 giorni che abbiamo paura, il sistema ha perso"

Staccionata dei Bagni Savona bruciata per fare un falò nella spiaggia libera: "Siamo stufi" (FOTO)

"Siamo stufi". Questo il grido d'allarme dei gestori dei Bagni Savona che hanno lanciato l'allarme esasperati dopo che questa notte alle 3.00 una parte della loro staccionata che delimita la spiaggia libera è stata bruciata dando gita ad un vero e proprio falò.

Le telecamere di videosorveglianza dello stabilimento balneare al Prolungamento hanno ripreso 3 persone appiccare l'incendio che poteva propagarsi alla vicina staccionata e agli ombrelloni, lettini e sdraio di legno posizionate a due metri di distanza dal rogo. Creando una problematica non da poco oltre ad un danno ingente al lido.

Al centro delle proteste i bivacchi sul vicino litorale libero, con le tendopoli che hanno invaso tutta la spiaggia.

"Siamo stufi di questa situazione, sono quattro giorni che abbiamo paura. I nostri clienti devono spostarsi per la puzza e per il disagio che crea questa gente che crea problemi anche alla società - dice il titolare dei Bagni Savona - In una spiaggia dove non c'è acqua, né servizi igienici e sorveglianza in mare e neanche un accesso ai disabili, non ci sono persone addette alla pulizia della spiaggia. Quello è il diritto che noi diamo ai savonesi?  Non si sentono di Serie B se vanno in una spiaggia in quelle condizioni?".

"Nulla da segnalare contro le forze dell'ordine che tutte le mattine sono qua e fanno il possibile. Il sistema però è fallimentare, il pubblico ha perso - continua - Siamo stanchi di seguire tutti i controlli del caso e poi lì non fanno niente, vale tutto. Savona, candidata a capitale della cultura e ci sono i fuochi liberi nella spiaggia di Ferragosto. Incredibile".

In mattinata sono intervenute la polizia locale e la Capitaneria di Porto.

Luciano Parodi

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