Il Nazionale

Cronaca | 19 agosto 2025, 09:43

Il Monviso si prende Andrea, la montagna resterà la sua voce

L’atleta di Borgiallo, nel Cuorgnese, padre di due figli e noto come "Pipù", aveva fatto delle cime la sua casa interiore. La sua vita interrotta a soli 32 anni da quella che era la più grande passione

Il Monviso si prende Andrea, la montagna resterà la sua voce

Non era soltanto un alpinista, né soltanto un atleta. Andrea Biffi, 32 anni, di Borgiallo, era un uomo che aveva scelto la montagna come compagna di vita, come specchio dei propri limiti e orizzonte delle proprie sfide. Ieri il “Re di Pietra”, il Monviso, ha spezzato il filo di questa storia, lasciando dietro di sé il dolore di una comunità e il ricordo di chi lo ha conosciuto come “Pipù”, ragazzo generoso e tenace, capace di trasformare la fatica in poesia.

Fin da giovanissimo aveva trovato nelle cime un senso profondo di libertà. Dopo gli anni del liceo a Ivrea, tra ciclismo, sci e arrampicata, era arrivata la scoperta dell’ultratrail: corse impossibili per i più, che lui affrontava come un dialogo silenzioso con se stesso. Tra Sudafrica e Canavese aveva costruito imprese che lo avevano reso un punto di riferimento per gli appassionati: dal secondo posto alla Pass2Pass Ultra Trail alla vittoria in Sudafrica al MUT, fino alle traversate inventate di sua iniziativa, come l’Alta Via Canavesana completata in poco più di 31 ore. 

Ma dietro i risultati c’era soprattutto un padre, con due figli, che non rinunciava al sorriso, alla semplicità e al desiderio di condividere la bellezza della montagna. Chi lo conosceva lo ricorda come un uomo schietto, capace di infondere coraggio e determinazione, sempre pronto a spronare gli altri, a raccontare con entusiasmo le proprie avventure, senza mai ostentazione.

Il Monviso, che Andrea aveva deciso di affrontare in solitaria lungo la Cresta Berhault, ha fermato il suo cammino il 18 agosto. Il suo corpo è stato ritrovato nel Couloir del Porco, sul versante francese, dopo ore di ricerche rese difficili dalla nebbia.

Restano i figli, che porteranno con sé l’eredità di un padre che ha vissuto inseguendo i propri sogni, e resta la memoria di un uomo che aveva trovato nella montagna non un traguardo, ma una dimensione dell’anima.

Cesare Mandrile

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