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Politica | 14 agosto 2025, 19:45

Caldo e attività in pausa: l'inferno del carcere di Torino in estate [VIDEO]

La visita del Partito Radicale al Lorusso Cutugno per sollevare i problemi strutturali a una settimana dal secondo suicidio dell'anno e due giorni dopo un tentativo salvato in extremis

Caldo e attività in pausa: l'inferno del carcere di Torino in estate [VIDEO]

Se in questi giorni fa caldo, a Torino, in carcere lo fa di più. Alla casa circondariale Lorusso Cutugno, ma come nella maggior parte delle prigioni italiane, la situazione per i detenuti è critica. Ogni estate il dramma si ripete, senza soluzioni, aggiungendo una pena ulteriore a quella già comminata dal giudice, e il numero già troppo alto di persone che si tolgono la vita in carcere aumenta.

Una settimana fa, il secondo suicidio del 2025 a Torino ha portato il totale in Italia a 53. Numero che non è aumentato due giorni fa solo per il salvataggio di un agente di polizia penitenziaria, che ha evitato il peggio. Il primo tentativo, riuscito, è avvenuto nel Padiglione C, descritto dagli osservatori come l'edificio più problematico dell'intero Lorusso Cutugno.

Per tenere alta l'attenzione sul tema, dal 2008 i Radicali entrano nei luoghi di detenzione italiani per descrivere la situazione estiva, con la campagna "Ferragosto in carcere". Questa mattina, una delegazione del Partito composta dall'ex Garante delle persone private della libertà personale della Regione Piemonte Bruno Mellano e dagli esponenti Alberto Nigra - già deputato -, Alessandro Masci e Marianna Ferrara ha visitato il Lorusso Cutugno, incontrando la direttrice Elena Lombardi Vallauri e il Comandante Luca Morali.

La delegazione ha segnalato l'eccessivo caldo all'interno degli edifici, vista l'assenza di impianti di refrigerazione, e come unico palliativo la possibilità per ogni detenuto di comprarsi un ventilatore personale all'interno del negozio del carcere. La sovrappopolazione carceraria ha raggiunto il 129%, tasso più alto della media italiana del 122% di fine luglio. Oggi sono presenti nel carcere di Torino 1.329 detenuti a cui ne vanno sommati 47 ammessi al lavoro esterno e 59 in regime di semilibertà, per un totale di 1.435 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1.117.

Ma l'estate non è il periodo più problematico soltanto per il caldo: da giugno a settembre il personale carcerario si riduce e le attività spariscono. La polizia penitenziaria "spalma" le ferie sui quattro mesi, rilevando comunque un leggero calo per un corpo già sotto organico, ma a sparire quasi del tutto sono le attività interne. "Il carcere si spopola di attività ma non di detenuti", ha concluso Mellano.

Francesco Capuano

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